Torino

Mazzette per evitare le liste d'attesa in ospedale: due indagati al San Giovanni Bosco di Torino

Due dirigenti medici del reparto di ortopedia e traumatologia di un ospedale pubblico avrebbero indotto i pazienti a rivolgersi a loro privatamente

Mazzette per evitare le liste d'attesa in ospedale: due indagati al San Giovanni Bosco di Torino
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Stravolgevano le liste d'attesa per favorire conoscenti e pazienti privati.

Liste truccate anche a Torino

Le irregolarità per le prenotazioni ambulatoriali di diversi tipi di visite mediche specialistiche e di esami diagnostici riguardano medici di tutta Italia: i casi più rilevanti a Torino, Milano, Perugia e Catania.

A essere analizzate dai Nas ben 3.884 liste e agende di prenotazione in tutta Italia, un lavoro che ha portato alla denuncia di 9 medici responsabili dei reati di falsità ideologica e materiale, truffa aggravata, peculato ed interruzione di pubblico servizio.

Denunciati due medici del Giovanni Bosco

Le indagini condotte hanno portato alla denuncia, da parte dei carabinieri del Nucleo antisofisticazioni e sanità (Nas) di Torino per peculato, dell'ex primario facente funzioni del reparto di ortopedia dell’ospedale San Giovanni Bosco di Torino e di un medico dello stesso reparto.

 

Le indagini coordinate dalla procura di Torino sono ancora in corso,  gli investigatori dovranno accertare se i due medici  abbiano indotto i pazienti a pagare del denaro per evitare le liste d’attesa. Se così fosse, per i due professionisti potrebbe  scattare una denuncia per induzione indebita a dare o promettere utilità: un reato punito con una pena tra i sei e i dieci anni di carcere.

Le liste d'attesa truccate

Secondo l’accusa, i pazienti sarebbero stati invitati a farsi visitare privatamente per incassare i compensi delle prestazioni e poi inseriti in una lista d’attesa non ufficiale per le varie operazioni in ospedale. In questo modo i pazienti privati superavano i pazienti inseriti nelle liste del sistema sanitario, spesso anche più urgenti.

A smascherare il trucco della lista parallela sono state le denunce di alcuni pazienti e anche i controlli a tappeto iniziati a luglio da parte del Nas.

Proprio nell'ambito di queste indagini sono emersi illeciti anche nel novarese. Qui, in una clinica convenzionata,  l'attesa per prestazioni, condotte nell'ambito del piano straordinario di recupero delle liste d'attesa della Regione Piemonte, superavano di 71/148 giorni i tempi previsti, un ritardo accumulato a causa dell'assenza per malattia dell'unico professionista contrattualizzato

 

 

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