La Procura chiude l'indagine sui saccheggi in via Roma risalenti all'autunno scorso
Devastazione e saccheggio resta quindi il reato che il Pm contesta agli indagati che avevano preso d'assalto una trentina di negozi, spaccando le vetrine e rubando borse, vestiti, giubbotti e accessori moda.
La Procura ha chiuso l'indagine sui fatti del 26 ottobre 2020 quando in via Roma 24 giovani, di origini italiane e straniere, avevano devastato le vetrine dei negozi.
Devastazione e saccheggio resta quindi il reato che il Pm contesta agli indagati che avevano preso d'assalto una trentina di negozi, spaccando le vetrine e rubando borse, vestiti, giubbotti e accessori moda.
Confermato l'impianto accusatorio
Nell'atto di conclusione delle indagini, inviato nei giorni scorsi, i pm Paolo Scafi e Giuseppe Drammis hanno confermato l'iniziale impianto accusatorio nonostante il gip al momento della convalida dei fermi avesse riqualificato in furto aggravato.
Contro questa decisione la Procura aveva fatto appello al Riesame che ha però non ha cambiato la tipologia di reato. In realtà entrambi i reati conservano gli stessi termini di custodia preventiva il che rende non necessaria la modifica in fase cautelare.
La Procura, convinta più che mai che si sia trattato di “devastazione e saccheggio” procede comunque nel contestare questa accusa che prevede pene fino a 14 anni di carcere.
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