In arrivo 70.000 alberi nell'area metropolitana per limitare gli effetti del cambiamento climatico
Erano state 30 le proposte avanzate nel dicembre scorso da Enti e Comuni del territorio ai quali Città metropolitana di Torino aveva presentato l’opportunità di partecipazione al Bando Forestazione.
Nell'area metropolitana di Torino nei prossimi mesi verranno piantati 70.000 nuovi alberi per ridurre gli effetti del cambiamento climatico e dell'inquinamento atmosferico. Tutti e cinque i progetti di forestazione presentati (grazie al bando forestazione 2020) da Città metropolitana di Torino sono stati approvati, in una graduatoria nazionale che ne ha visti accolti in tutto 34 progetti in Italia, per oltre 14 milioni di euro di finanziamento.
“Siamo davvero molto soddisfatti del risultato e del lavoro svolto dai nostri uffici che hanno concordato le candidature con gli Enti parco e i Comuni del territorio, in uno sforzo di condivisione che ha premiato” commenta la consigliera metropolitana delegata all’ambiente Barbara Azzarà.
Zone soggette ad intervento di forestazione
Corona Verde – zona nord indirizzato ad interventi di forestazione dell’area metropolitana torinese nord
Corona Verde – zona sud che ha coinvolto Comuni posti a sud e sud est della metropoli torinese
Corona Verde – aree protette Parco regionale La Mandria e Parco del Po piemontese definito appositamente per riunire territori protetti all’interno dei parchi regionali della Mandria e del Parco del Po
Corona Verde – tangenziale verde definito sui tre Comuni che fanno parte del sub ambito della tangenziale verde a nord del capoluogo
Corona Verde – area metropolitana torinese che ha interessato oltre al capoluogo torinese, un’ampia porzione di territori del Comune di Torino gestiti dalla Società Acque metropolitane a Venaria e 2 dei principali comuni della collina torinese cioè Chieri e Moncalieri
Specie utilizzate per la forestazione
I più rappresentati saranno le querce (rovere e farnia), il carpino, l’acero campestre, il frassino, l’ontano nero, i pioppi bianchi, neri e tremoli, il ciliegio selvatico, l’Olmo, il sorbo domestico con aggiunta di specie arbustive come il biancospino, il nocciolo, il maggiociondolo, il viburno, il corniolo ed il sanguinello. I cinque progetti prevedono, come detto, la messa a dimora complessivamente di circa 70mila alberi di specie rigorosamente autoctone, che fanno parte della zona fitoclimatica della pianura padana.
Presentati a finanziamento anche tre nuovi progetti
Proprio oggi, la Città metropolitana di Torino ha poi presentato al Ministero per la transizione ecologica altri tre progetti nell’ambito dell’edizione 2021 del bando forestazione: tre proposte che implementano ed ampliano a livello di superficie alcuni dei progetti finanziati dal primo bando.
Ecco in dettaglio i progetti avanzati:
Corona verde – aree protette dei Parchi reali
Il progetto prevede ulteriori interventi di forestazione all’interno del parco La Mandria nel Comune di Druento, tra cui la sostituzione di vecchi pioppeti in fase degenerativa con 15 ettari di nuovi boschi autoctoni caratterizzati dalle specie tipiche del parco che è dominato dalla vegetazione del querco carpineto
Corona verde – area protetta del Parco del Po piemontese
Il progetto amplierà la riforestazione di alcune proprietà del Comune di Verolengo già candidate nel bando precedente, con l’inserimento dei Comuni di Lauriano Po, Carignano e Carmagnola.
La riforestazione interesserà aree abbandonate lungo il Po, con l’inserimento di specie tipiche delle zone fluviali e golenali caratterizzate da pioppo, salice bianco, farnia, carpino, frassini, aceri, ontani.
Corona verde – ambito del Chierese
Il progetto riguarderà un’area di grande interesse di proprietà del Consorzio Chierese dei Servizi posta lungo il torrente Tepice che coinvolge 19 Comuni del territorio: Andezeno, Arignano, Baldissero T.se, Cambiano, Carmagnola, Chieri, Isolabella, Marentino, Mombello di Torino, Moncucco T.se, Montaldo T.se, Moriondo, Pavarolo, Pecetto T.se, Pino T.se, Poirino, Pralormo, Riva presso Chieri, Santena per un totale di oltre 125mila abitanti. I Comuni concordano nel mettere a disposizione un’area di 12 ettari accorpati, attualmente coltivata a mais: la riforestazione prevederà l’inserimento di specie autoctone tipiche della pianura fluviale anche in questo caso con prevalenza di querce, carpineti, pioppi bianchi e neri, salici, ontani, frassini, aceri, ciliegi con sottobosco di specie arbustive come biancospino, viburno, corniolo e sanguinello. L’area sarà connessa al sistema ciclabile del comune di Chieri per consentire l’accesso dei cittadini in modo agevole e verrà utilizzata anche per attività di formazione e didattica ambientale e naturalistica concordate con il Consorzio.