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Askatasuna a processo, chiesti 88 anni per i leader del centro sociale

Per il pubblico ministero Manuela Pedrotta si tratterebbe di un sodalizio che ha come "elemento fondamentale il ricorso alla violenza"

Askatasuna a processo, chiesti 88 anni per i leader del centro sociale
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Ieri mattina, martedì 17 novembre 2024, si è svolto il maxi processo ai vertici del centro sociale Askatasuna di Torino, in corso Regina Margherita 47.

Accusa di associazione per delinquere

Per il pubblico ministero Manuela Pedrotta si tratterebbe di leader di un sodalizio che ha come "elemento fondamentale il ricorso alla violenza".

Per 16 dei 28 imputati l'accusa è di associazione per delinquere. La tesi è quella dell'esistenza, all'interno del ritrovo (di area autonoma), di un gruppo di "professionisti della violenza" che, fra l'altro, si è impegnato nella "lotta al Tav" in Valle di Susa perché "è quella che dà maggiore visibilità a livello nazionale".

Chi sono gli imputati

Tra loro ci sono gli storici militanti Giorgio Rossetto (chiesti 7 anni di carcere), Andrea Bonadonna (4 anni) e Umberto Raviola (7 anni).

Gran parte delle contestazioni si basano sulle intercettazioni telefoniche e ambientali delle conversazioni tra gli imputati. Gli atti dell’indagine includono i resoconti di manifestazioni spesso finite con scontri violenti con le forze dell’ordine. I militanti di Askatasuna sarebbero anche responsabili delle varie occupazioni all’Università di Torino.

C'è poi il filone No Tav: in Val di Susa Askatasuna non solo partecipa alle violenze, ma avrebbe un ruolo da regista.

A gennaio la prossima udienza

A gennaio interverranno gli avvocati degli imputati. Mentre la sentenza è attesa in primavera. Sono parti civili al processo la presidenza del consiglio dei ministri, il ministero dell’interno e della difesa, assistiti dall’avvocata Alessandra Simone, e la Telt, società del tunnel della Torino-Lione assistita dal legale Daniele Zaniolo.

La storia del centro sociale

Il suo nome, in basco, significa libertà e sottolinea la sintonia con l'organizzazione armata basca Euskadi Ta Askatasuna. Ma Askatasuna dal 1996 a Torino significa anche molto altro. L’Askatasuna è uno dei centri sociali più noti e frequentati di Torino e da anni è considerato un punto di riferimento non solo di militanza politica ma anche per le attività culturali che organizza: al festival Altri Mondi/Altri Modi, organizzato e tenutosi al centro a marzo del 2023, hanno partecipato moltissimi ospiti tra cui lo storico Alessandro Barbero e il fumettista Zerocalcare.

Il centro sociale ospitato in Borgo Vanchiglia è occupato da circa 28 anni da componenti dell'area dell'Autonomia Contropotere.

Da sempre i suoi componenti sono estremamente attivi nell'organizzazione di manifestazioni e proteste. E da sempre, il centro sociale è oggetto di perquisizioni da parte delle forze dell'ordine e si parla di un suo possibile sgombero.

A inizio del 2024, il sindaco Stefano Lo Russo aveva annunciato l'avvio di un percorso per rendere un bene comune la "casa rossa" di corso Regina Margherita occupata ormai da trent’anni dallo storico centro sociale Askatasuna. La proposta di legalizzare il centro era arrivata da un comitato cittadino di cui fanno parte, oltre agli attivisti stessi del centro, anche persone dello spettacolo e docenti universitari, che sostenevano l’importanza dell’Askatasuna nella vita culturale della città.

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