All'Università di Torino, il minuto di silenzio per Giulia Cecchettin diventa un minuto di rumore
Gli studenti torinesi hanno boicottato l'invito del ministro Valditara preferendo seguire un altro invito, quello della sorella di Giulia, Elena, che da giorni si batte affinché quest'ultimo femminicidio porti ad una rivoluzione culturale
Nella mattinata di oggi tutte le scuole di Torino erano invitate a osservare un minuto di silenzio per Giulia Cecchettin, la giovane veneta uccisa dall'ex fidanzato Filippo Turetta.
A Torino boicottato l'invito del ministro Valditara
"Per mia sorella non fate un minuto di silenzio, ma bruciate tutto"
La sorella di Giulia Cecchettin lo ha detto alla trasmissione Dritto e rovescio su Rete 4 e lo ha ribadito in una lettera al Corriere della Sera.
E oggi quei 60 secondi in moltissime aule sono stati tutt'altro che silenziosi, molti studenti (a Torino come nel resto d'Italia) hanno infatti boicottato l'invito del ministro Valditara preferendo seguire un altro invito, quello della sorella della giovane, Elena, che da giorni si batte affinché quest'ultimo femminicidio serva a qualcosa, portando ad una rivoluzione culturale.
E così questa mattina 21 novembre 2023 al Campus Einaudi dell'Università di Torino è stata interrotta anche una sessione di laurea da una delegazione del collettivo Cambiare rotta, mentre in diverse aule di Palazzo Nuovo, gli studenti hanno scelto di manifestare battendo le mani sui banchi.
L'invito a "fare rumore" era arrivato anche dal movimento transfemminista Non Una di Meno che sui social ieri scriveva:
Invitiamo tuttə a boicottare il minuto di silenzio imposto alle scuole per domani alle 11 dal Ministro dell’Istruzione Valditara. Facciamo rumore, creiamo spazi di parola e confronto, organizziamo letture e momenti di condivisione, appendiamo striscioni fuori da scuole e università! Ma non restiamo in silenzio! Per Giulia. Per tuttə
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