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Fiaccolata per Giulia Cecchettin, uccisa dal suo ex fidanzato

Sono passate poche settimane dall'ultimo femminicidio nel torinese quando la 32enne Annalisa D’Auria è stata uccisa barbaramente dal marito

Fiaccolata per Giulia Cecchettin, uccisa dal suo ex fidanzato
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A pochi giorni dal 25 novembre, data in cui ricorreranno le celebrazioni della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, Torino è scesa in piazza Castello per urlare basta femminicidi dopo la terribile notizia del ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin, la 22enne uccisa dall'ex fidanzato Filippo Turetta arrestato in Germania.

Ieri, 19 novembre 2023, contemporaneamente alla fiaccolata di Vigonovo dove migliaia di persone si sono strette attorno alla famiglia Cecchettin, anche a Torino moltissime persone, giovani e ragazze si sono ritrovati per ricordare la giovane vittima e manifestare contro l'ennesimo femminicidio che ancora una volta ha scosso tutta l'Italia.

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L'omicidio di Giulia Cecchettin

Come raccontato dai colleghi di Prima Venezia, i compagni di corso ed ex fidanzati Giulia Cecchettin e Filippo Turetta scompaiono nella serata di sabato 11 novembre 2023 a bordo della Fiat Grande punto nera di Filippo dopo aver passato pomeriggio e serata insieme in un centro commerciale alla ricerca delle scarpe per la discussione della tesi di laurea di Giulia che doveva avvenire il 16 novembre.

Cruciale la testimonianza di chi racconta di aver visto quella stessa sera i ragazzi in un parcheggio di Vigonovo. La ragazza viene strattonata e scaraventata in auto: il testimone chiama quindi le forze dell’ordine, ma durante la telefonata la Fiat Punto nera sparisce nel nulla.

L'auto viene ripresa più tardi dalle telecamere nella zona industriale di Fossò, a circa 5 chilometri da Vigonovo, verso le 23:30. La videosorveglianza della fabbrica di calzature Dior registra la scena delle violenze a Giulia che prova a scappare ma viene rincorsa e colpita selvaggiamente.

Turetta caricherà il corpo guidando fino al lago di Barcis, dove getterà il cadavere, ritrovato poi il 18 novembre. Il 22enne a questo punto si dirige verso la Germania e qui viene arrestato.

 

Le parole della famiglia Cecchettin

Dai racconti di chi conosceva il rapporto tra Giulia e Filippo si delinea sempre più un profilo possessivo e ossessivo. Filippo Turetta non solo non si rassegnava alla fine della storia con Giulia, ma dai racconti della sorella di Giulia, Elena Cecchettin, emerge un desiderio di controllo totale sulla sua vita al punto da voler impedirle di laurearsi e realizzarsi come donna, lontano da lui.

In questi giorni Elena Cecchettin ha ribadito l'importanza di una "rivoluzione culturale":

“Non fate un minuto di silenzio per Giulia, ma bruciate tutto e dico questo in senso ideale, per far sì che il caso di Giulia sia finalmente l'ultimo, ora serve una sorta di rivoluzione culturale”.

Sulla medesima linea papà Gino:

"Guardatevi bene dalla vostra relazione, qualsiasi cosa accada. Parlate con vostro padre, vostro fratello: denunciate qualsiasi avvisaglia. Solo cosi potrete salvarvi la vita. Da questa vicenda deve nascere qualcosa. Noi come famiglia ci impegneremo attivamente affinché questo non succeda più".

Le dichiarazioni di Telefono Rosa Torino

Sulla terribile vicenda l’Associazione Volontarie del Telefono Rosa di Torino  ha ribadito in una nota stampa l'importanza di un racconto onesto riguardo alla vicenda:

È da una settimana che sentiamo parlare di un “bravo ragazzo” che non avrebbe fatto del male a una mosca (A una mosca no, ma ad una donna sì)
Non è certo nostra intenzione infierire sulla famiglia del ricercato: siamo certe che la loro angoscia e incredulità siano reali, specialmente oggi, in questa apocalisse senza futuro e senza speranza.
Vogliamo però sottolineare che non accettare la fine di un rapporto è di per sé già un atto violento.
È legittimo tentare pacificamente un riavvicinamento: ma se a 22 anni non si è disposti nemmeno ad accettare un trasferimento per studio della propria ex fidanzata significa che il “bravo ragazzo” non è altro che un maschio piccolo, invidioso, protervo e distruttivo.
L'amore si è tramutato in violenza? Certo che no, E' un binomio che non può stare insieme.
Ciò che ci sconvolge e indigna è però anche la narrazione che da una settimana ascoltiamo e leggiamo a ripetizione.
Perchè temevamo conclusione così orrenda?
Perché quando una donna sparisce ormai si pensa istintivamente che a farle male sia stato l’uomo più vicino a lei?
E perché, malgrado questo, per giorni è resistita l’insopportabile cronaca dei “fidanzatini”, accompagnata dalle loro fotografie sorridenti insieme, anche quando c’erano già tante testimonianze che affermavano che non si trattava certo di un allontanamento volontario?
Perché proseguire ancora con queste immagini, anche dopo la conferma della tragica realtà da subito paventata, cioè un feroce femminicidio perché la donna non era quella che l’uomo pretendeva fosse?
Suggestioni giornalistiche, finzioni romantiche, narrazioni impossibili, quasi a creare un alibi collettivo legato al pensiero sminuente che “tanto a noi non accadrà mai”:
Accade, eccome!
La carneficina che ci offende e ci dilania è disinteressata, arriva ovunque.

Poche settimane fa a Rivoli la fiaccolata per Annalisa

Sono passate poche settimane dall'ultimo femminicidio nel torinese quando la 32enne Annalisa D’Auria è stata uccisa barbaramente sabato 28 ottobre 2023, con alcuni colpi alla gola, dal marito Agostino Annunziata, di 36 anni.

Il movente che avrebbe armato la mano di Annunziata sarebbe la gelosia.

"Domani vengo a scuola e faccio un casino".

Questa una delle minacce che il marito avrebbe inviato alla moglie via messaggio. Si ipotizza che il 36enne sospettasse una relazione extraconiugale con qualcuno all'interno del contesto lavorativo della donna.

Il 31 ottobre a Rivoli si era svolta la fiaccolata per la giovane donna.

Con la brutale uccisione di Giulia Cecchettin, il numero di donne uccise dall’inizio dell’anno sale a 105.

 

 

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