Stellantis: premio medio di 2.112 euro per i lavoratori, ma vista da Torino la situazione è paradossale
Verrà erogato con la busta paga di aprile
Più di duemila euro di premio in busta paga per i lavoratori di Stellantis. La comunicazione è arrivata ieri, 15 febbraio 2024, ai sindacati. Una quota che si basa su quanto è stato realizzato nel 2023 e varia a seconda dell'area di appartenenza (1 area 1.998 euro, 2 area 2.112 euro, 3 area 2.523 euro).
Fim, Uilm, Fismic, Uglm dichiarano:
"Il premio consegue ad un andamento globale nel 2023 della multinazionale con crescita del fatturato del 6%, con un utile di 18,6 miliardi di euro in crescita dell’11%, con un AOI globale di 24,3 miliardi di euro in crescita del 1%. A titolo di premio verranno distribuiti ai dipendenti a livello globale 1,9 miliardi di euro"
Il premio verrà erogato con la busta paga di aprile e potrà essere sottoposto al beneficio così detto della detassazione o più propriamente della tassazione agevolata del 5% riservata al salario variabile.
Il parere dei sindacati
Se da una parte Fim, Uilm, Fismic e Uglm esprimono una certa soddisfazione per un premio che attribuisce ai lavoratori il giusto riconoscimento economico, collegandone strettamente l’ammontare all’andamento di bilancio della società, dall'altra lo èmolto meno Fiom Cgil, come spiega Edi Lazzi, segretario generale torinese che ha rimarcato come la situazione, vista con gli occhi dei lavoratori torinesi in cassa integrazione da 17 anni, sia paradossale. Non solo: il disimpegno da Torino, prima della famiglia Agnelli Elkann e adesso di Stellantis, che non hanno assegnato nuovi modelli di auto, ha generato la chiusura di centinaia di fabbriche nell’indotto con il licenziamento di oltre 35.000 persone.
La 500 elettrica non basta
Ferdinando Uliano, segretario della Fim Cisl il giorno dopo i conti di Stellantis è venuto a Torino per dire la sua ovvero che se è vero che ieri l'amministratore delegato Tavares, presentando un bilancio da oltre 18 miliardi di euro di utile, ha rassicurato che lo stabilimento torinese non è a rischio occorrono comunque sicurezze sul fronte produttivo. Per dirla con parole povere serve almeno un nuovo modello per il marchio Fiat e accelerare sul fronte Maserati.