Omicidio Lodeserto, i Ris di Parma al lavoro per analizzare le tracce di sangue
Per l'omicidio è stato già fermato Nino Capaldo, 57 anni, camorrista, collaboratore di giustizia, già condannato per un omicidio
In via San Massimo 33 a Torino sono arrivati i Ris di Parma per analizzare le tracce di sangue della vittima di 58 anni, Massimo Lodeserto (scomparso il 3 settembre scorso nel centro del capoluogo piemontese) e per capire, ricostruire l'esatta dinamica dell'omicidio.
Gli esami vertono sulla presenza di tracce biologiche latenti con luminol e sul tentativo applicazione della tecnica della BPA (Blood pattern analysis).
Per l'omicidio è stato già fermato Nino Capaldo, 57 anni, camorrista, collaboratore di giustizia, già condannato per un omicidio e mandato a Torino dalla capitale, all'interno di un programma di protezione della Giustizia.
Il ritrovamento
Il ritrovamento del cadavere è avvenuto, il 5 dicembre 2023, dopo un'indagine dei militari coordinati dal pubblico ministero Marco Sanini.
Ritrovato senza vita in una cantina, il corpo del 58enne scomparso lo scorso settembre
I motivi del delitto
Dalle prime ricostruzioni, il 58enne pare che sia stato colpito da una martellata e sembrerebbe che il delitto sia scaturito da motivazioni riconducibili a natura economica. Capaldo (saranno poi le indagini degli inquirenti a confermare o smentire tutto), pare che abbia commesso l'aggressione per un debito di 100mila euro contratto da parte dalla vittima con una donna (ex fidanzata di Lodeserto). Quest'ultima, secondo i dettagli emersi, si sarebbe poi legata dal punto di vista amoroso al camorrista 57enne.