Potrebbe essere un clochard il folle maniaco che ha ferito con una pietra tre ragazze in centro
L'appello dei legali di una delle vittime alla ricerca di testimoni: "Un genitore non può essere preoccupato che il figlio esca con il cane alle 22 di sera e torni a casa con il cranio fracassato"
Una ragazza è stata presa letteralmente a pietrate mentre stava portando a spasso il cane alle 22 di un giorno di festa, il 25 aprile 2023, in via Lagrange a Torino una delle zone più chic della città.
La scorsa primavera una ragazza è uscita di casa col cane ed è stata vittima di un'aggressione apparentemente senza motivo (non a scopo di rapina o con movente sessuale) da parte di un folle che l'ha colpita in testa con una pietra e che pare abbia fatto lo stesso con almeno altre due ragazze.
Danni a vista e udito
La vittima, una studentessa di medicina di 22 anni, ha pochi ricordi di quel momento. L'aggressore si è avvicinato, lei ha capito che stava per capitarle qualcosa di gravissimo, il buio e poi il risveglio: sporca di sangue su una panchina, circondata da estranei.
Non c'è un movente, non c'è stata violenza sessuale e la ragazza non è stata derubata.
I danni riportati, all'udito e alla vita, però sono gravi: la 22enne ha dovuto subire due interventi chirurgici. Ma oltre al trauma e alle ferite, c'è anche un'ulteriore peso da portare per questa giovane vittima: quello di aver scoperto che nessuna telecamera di videosorveglianza ha ripreso il momento della brutale aggressione.
E neanche i momenti successivi quando il suo aggressore ha ferito altre due giovani donne colpendole con delle pietre, ma in maniera più lieve.
Perché la Procura vuole archiviare il caso
A finire in ospedale e a sporgere denuncia è solo lei, ora però la Procura ha deciso che il caso va archiviato e questo perché l'autore non è mai stato identificato e le ricerche della polizia hanno dato esiti negativi.
Infine, la studentessa non è stata in grado stata in grado di riconoscere l’uomo tra le foto segnaletiche.
L'unica, per i legali della ragazza Claudio Strata e Natalie Ronca, è sperare in una testimonianza: qualcuno che abbia visto cosa è accaduto e possa offrire dettagli alle forze dell’ordine alle 22 di quel 25 aprile 2023.
L'appello dei legali ai testimoni
Abbiamo parlato con l’avvocato Claudio Strata che ci ha riferito:
Facciamo un appello tramite i media perché siamo preoccupati che questa persona giri libera per la città. Qualsiasi indizio potrebbe essere utile per l’identificazione dell’aggressore e per le relative contromisure.
Siamo rimasti sgomenti di fronte alla notizia che quella zona, via Lagrange, non fosse videosorvegliata.
Un genitore non può essere preoccupato che il figlio che porta fuori il cane alle 22 di sera torni a casa con il cranio fracassato.
Proprio oggi però una lettrice ci ha mandato una e-mail. Ha riconosciuto la descrizione dell’aggressore divulgata dai giornali. Anche lei, un anno prima, ha subìto un’aggressione simile.
La donna ci ha scritto che un clochard dopo averle sputato addosso, l’ha colpita ferendola in maniera non grave, per poi accanirsi su altre donne che hanno schivato i colpi.
L’episodio però non ha portato a un nulla di fatto se non ad un “le faremo sapere”.
La descrizione dell'aggressore
Lo abbiamo visto con il caso del lancio della bicicletta ai Murazzi su Mauro Glorioso, altro studente di medicina dal destino tragico: i testimoni sono importantissimi e anche un dettaglio trascurabile può fare la differenza.
In giro a Torino forse c'è ancora lui, e allora proviamo a descriverlo usando le stesse parole della studentessa: molto magro, alto un metro e 65, carnagione olivastra, capelli scuri e un po’ ricci e aspetto trasandato.
La stessa descrizione l'hanno fornita le altre vittime, compresa la quarta, quella che nel leggere la notizia sui giornali si è riconosciuta. Qualcosa si muove, ma non è ancora abbastanza.