Alessandra Demichelis contro l'Ordine forense: "Mi vogliono sospendere per qualche foto su Instagram"
E intanto spunta una foto di lei in tanga e t-shirt bianca con la scritta sulla schiena: "Sentiti sospesa"
Alessandra Demichelis, l'avvocato di Torino con la passione per il lusso, ormai nota al grande pubblico grazie alla partecipazione alla trasmissione Pechino Express, rischia la sospensione dalla professione per 15 mesi.
A finire sotto procedimento disciplinare dell'Ordine di Torino è la pagina Instagram "Dc Legalshow" con cui l'avvocato racconta la sua vita: tra un aperitivo e l'altro, una scarpa col tacco a spillo, una sessione in palestra e un'arringa in tribunale.
L'account incriminato
Un mix di foto e video tra cui mesi fa, poco prima dell'inizio del programma tv Pechino Express, era spuntato anche quello dove la Demichelis aveva augurato di bruciare tra le fiamme dell'inferno "ai poveri"che avevano rigato l'auto di un suo amico.
Uno stile di vita e un linguaggio che hanno scatenato una forte reazione da parte di tutta una categoria professionale, tra critiche e solidarietà, fino al deferimento al consiglio distrettuale di disciplina.
In tutto questo però la Demichelis aumentava la sua visibilità passando da qualche centinaia di follower ai 18mila di questi ultimi giorni, periodo in cui l'avvocato si è mostrata di schiena, in tanga, appoggiata ad un muro con una t-shirt con la scritta: "Sentiti sospesa".
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Il confine labile tra pubblico e privato
Una risposta perfettamente in linea con un personaggio che ormai forse potrebbe appendere la toga e indossare direttamente quelli dell'influencer.
Demichelis invece si batte con convinzione per il suo diritto di "ragazza di 34 anni" a pubblicare foto e video sul suo profilo Instagram senza avere ripercussioni lavorative.
La sospensione diventerà esecutiva se, una volta pubblicata la motivazione (tra 60 giorni), questa non sarà impugnata, cosa che la 34enne torinese non esclude.
Insomma, è questo un caso di un confine estremamente labile tra pubblico e privato e quel che ora viene supposto è che la Demichelis si sia dimenticata del codice deontologico forense che riguarda i doveri di probità, dignità, decoro e indipendenza che un avvocato dovrebbe però osservare anche nella vita privata.
L’ordine l'aveva già convocata a gennaio proprio per verificare le modalità dell’iniziativa, ricordando i doveri imposti dal codice deontologico forense, appunto, tra decoro e forme della pubblicità. Nel frattempo lei e la collega con cui all'epoca divideva il profilo erano state cancellate dal sito web dello studio con cui collaboravano.