Calciatori morti in A26 a causa dei cinghiali: dopo la Lega, anche Coldiretti non chiude gli occhi sul problema
Allevamenti, imprese e pastori devono essere tutelati dalle istituzioni e dagli organi competenti.
L'incidente sull’autostrada A26, causato da alcuni cinghiali che stavano attraversando la carreggiata, e che è costato la vita ai due calciatori Simonluca Agazzone e Matteo Ravetto non è passato inosservato dalla Coldiretti.
Le parole del Presidente della Coldiretti Torino
Anzi, Fabrizio Galliati presidente della Coldiretti Torino ha commentato aspramente l'accaduto dichiarando
La situazione sempre più preoccupante per la sicurezza dei cittadini. In Italia ci sono diecimila incidenti stradali all’anno causati da animali selvatici e oltre otto italiani su 10, secondo l’indagine Coldiretti/Ixè, pensano che l’emergenza cinghiali vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti, soprattutto incaricando personale specializzato per ridurne il numero.
Fauna sempre più selvaggia
Già nel lockdown, con lo stop alla caccia di selezione e con meno gente a presidiare i territori, si era verificata una vera invasione della fauna selvatica nelle campagne ma anche alle porte della città e sulle strade principali che diventavano veri pericoli per chi trasportava generi alimentari o soccorsi medici. Con la riapertura della caccia di selezione non è cessata l’emergenza che mette a rischio persone, ma anche raccolti e greggi.
Bisogna agire
Per la Coldiretti sono quindi urgenti le misure di contenimento per evitare incidenti mortali, come quello autostradale dei giorni scorsi, per garantire i raccolti e per non abbandonare i pascoli, costringendo alla fuga migliaia di famiglie che, da generazioni, popolano le montagne, ma anche i tanti giovani che faticosamente sono tornati in agricoltura. Per il Presidente dell'Associazione serve, dunque, responsabilità nella difesa, da parte delle istituzioni e degli organi competenti, degli allevamenti, delle imprese e dei pastori che, con coraggio, continuano a presidiare i territori e a garantire la bellezza del paesaggio, contro degrado, frane e alluvioni.
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