Torino e Milano si "litigano" la sede del Tribunale europeo dei brevetti
Entro il 10 settembre il governo Conte dovrà proporre un nome tra le due candidate...ma si fa strada l'ipotesi di un asse.
Tribunale dei brevetti: se la giocano Torino e Milano
Francia e Olanda hanno già diligentemente indicato (rispettivamente) Parigi e Amsterdam come città candidate a ospitare la nuova sede del Tribunale europeo dei brevetti. L'Italia non ha ancora proposto un nome: il governo starebbe ancora valutando quale scegliere tra Milano e Torino. E se il primo cittadino della metropoli all'ombra della Madonnina, Beppe Sala, ha già lanciato un appello al governo per fare in modo che la scelta ricada sul Milano "Di gran lunga la più attiva sul versante brevettuale"; la sindaca torinese Chiara Appendino sceglie un profilo più basso (per il momento). Quel che è certo è che entrambi i primi cittadini possono contare su una sponda a Roma: Sala facendo leva sul "suo" Pd, mentre la Appendino sui compagni pentastellati capitolini.
Ipotesi ibrida
L’Unione industriale, presieduta da Giorgio Marsiaj, ipotizza una fusione Milano-Torino, capace di garantire anche alla città sabauda una piccola fetta dei 300 milioni di euro stimati come indotto della sede del Tribunale europeo dei brevetti. Scenario caldeggiato anche dai parlamentari piemontesi del Pd che spingono per la creazione di un asse. Ma sono tanti i tasselli del mosaico da far quadrare e altrettante potrebbero le conseguenze (anche elettorali) scontentando una delle sue candidate; motivo per il quale dal Governo ancora tutto tace.
Pressing
Silvio Magliano - Capogruppo Moderati in Consiglio Comunale e in Consiglio Regionale - è intervenuto sulla vicenda:
"Torino e il Piemonte si facciano sentire. Che cosa rispondono Cirio e Appendino al pressing della Lega sul Governo per la candidatura di Milano come sede del Tribunale Europeo dei Brevetti? Il tema è cruciale perché, tra meno di tre settimane, i rappresentanti dell'Unione Europea si riuniranno per decidere la nuova sede del Tribunale, attualmente a Londra (da dove, però, dovrà traslocare per effetto della Brexit). Se Francia e Olanda hanno già indicato Parigi e Amsterdam, l'Italia deve ancora scegliere quale città candidare. Torino avrebbe, da questo punto di vista, tutte le carte in regola. Che cosa stanno aspettando, a livelli diversi, il Presidente Alberto Cirio e la Sindaca Chiara Appendino a far sentire la propria voce? Vogliamo fare la nostra parte per garantire questa chance al nostro territorio. Cirio e Appendino battano un colpo e cerchino un'interlocuzione con i rispettivi alleati alla guida della Regione e del Paese. Le varie classi dirigenti che si sono alternate al governo di Regione e Comune sono riuscite, ultimamente, a portare davvero poco sul nostro territorio: questa è un'occasione da non perdere."