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Studenti e Askatasuna occupano l'aula C1: "Vogliamo un posto dove stare insieme"

Lo spazio era in disuso da un anno perché messo sotto sequestro preventivo il 23 luglio 2020 dopo gli scontri di febbraio.

Studenti e Askatasuna occupano l'aula C1: "Vogliamo un posto dove stare insieme"
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Ieri una cinquantina di persone, coordinate dai militanti del centro sociale Askatasuna, è tornata ad occupare l’aula C1 del campus Einaudi.

La riapertura dell'aula C1

Su Facebook, dove esiste una pagina dedicata all'aula, i ragazzi si sono dati appuntamento per fare le pulizie e riprendersi quindi uno spazio considerato vitale perché utilizzato come luogo di studio, per assemblee e feste, nonché come simbolo della presenza di "Aska" all’interno della facoltà e utilizzata.

Sotto sequestro da un anno

Lo spazio era in disuso da un anno perché messo sotto sequestro preventivo il 23 luglio 2020 dopo gli scontri di febbraio, quando centri sociali e anarchici tentarono di impedire un volantinaggio degli studenti di destra contro un dibattito sulle foibe, un atto poi sfociato in uno scontro violento con le forze dell’ordine e con la devastazione dell’aula Borsellino assegnata dall’Università al Fuan, gruppo studentesco legato a Fratelli d’Italia. Per quegli episodi, il pubblico ministero Enzo Bucarelli ha chiesto il rinvio a giudizio di trentatré persone accusate a vario titolo di rapina, resistenza, minaccia, danneggiamento.

La funzione sociale dell'aula C1

Sulla pagina Facebook dell’aula C1 i ragazzi dichiarano l'intenzione di riprendere tutte le attività che prima svolgevano in quello che definiscono uno spazio "autogestito, libero, dove è possibile confrontarsi e condividere le conoscenze di ognuno". Sottolineando l'importanza, dopo mesi di lockdown e di lezioni seguite sullo schermi, di poter usufruire di luoghi dove potersi incontrare in sicurezza e tornare a organizzare cineforum e dibattiti. E visto che l'Università appare "sorda" a questa necessità, gli studenti hanno deciso di riprendersi l'aula. In fin dei conti, il ritorno a una vita universitaria "normale" per loro passa anche dalla possibilità che l'aula C1 torni a svolgere la sua importante funzione sociale.

 

La dichiarazione di Enrico Forzese di Fratelli d'Italia

La notizia dell'occupazione dell'aula C1 ha immediatamente scatenato la reazione di Enrico Forzese di Fratelli d'Italia che ha dichiarato:

Ancora una volta siamo costretti ad assistere ad un atto di violenza perpetrato dai centri sociali in università, che non paghi degli scontri dello scorso febbraio decidono di infrangere i sigilli e occupare con la forza un'auletta sequestrata dalle forze dell'ordine.

Questo clima di tolleranza nei confronti dei soprusi e delle illegalità dei centri sociali deve finire immediatamente. È inaccettabile che una cinquantina di facinorosi possano occupare con la violenza spazi pubblici senza che nessuno prenda provvedimenti. Ci aspettiamo una risposta immediata da parte delle istituzioni e soprattutto da parte dell'Università, la quale deve tutelare il diritto alla sicurezza di ogni studente.

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