Turista torinese denuncia un falso stupro: non era sangue ma anguria
La ragazza, in vacanza a Riccione, ha anche scritto un messaggio d'aiuto al fidanzato.
Sembra una trama da film quella che si è inventata la torinese di 36 anni in vacanza a Riccione e ospite alla Perla Verde, albergo a 4 stelle.
Il messaggio al fidanzato
Nella serata di martedì 14 luglio 2020, verso le 19, la ragazza manda un messaggio al fidanzato, che era al lavoro a Ravenna, in cui scrive di essere stata stuprata nella sua stanza. È il suo ragazzo, terrorizzato, a chiamare aiuto a distanza. Il 118 trova in effetti la giovane donna in stato confusionale e la stanza piena di sangue.
La sorpresa arriva in ospedale. Qui, i medici si ritrovano una persona perfettamente sana senza alcun tipo di lesione riconducibile a una violenza sessuale. La sostanza rossa di cui è ricoperta la "vittima" non era sangue, ma vomito composto da anguria, psicofarmaci e alcolici e così l'allarme rientra già alle 2.
Il movente
La donna ora rischia una denuncia per simulazione di reato. Ma perché inventarsi una storia del genere spaventando a morte il proprio fidanzato? Per attirare l'attenzione o nascondere qualcosa? I primi riscontri hanno permesso di accertare che la donna aveva effettivamente portato in stanza un ragazzo, registrato regolarmente dal personale dell'albergo.
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