Niente proroga per le osservazioni contro il deposito di scorie nucleari: brutte notizie per Carmagnola e Mazzè
Rimandata al mittente la proposta della Città Metropolitana per ottenere una proroga, Sogin tira dritto.
Deposito di scorie nucleari: brutte notizie per i Comuni che si oppongono alla localizzazione sui loro territori. In particolare Carmagnola e la zona compresa fra Mazzè e Rondissone. La Sogin non ha concesso la proroga richiesta dalle istituzioni torinesi e tira dritta per la sua strada, ovvero con gli stoccaggi di rifiuti radioattivi dov'erano stati indicati. Ora la palla passa ai parlamentari piemontesi, direttamente chiamati in causa per tentare di risolvere l'empasse.
Da Sogin nessuna apertura
Nessuna apertura da parte di Sogin alla richiesta avanzata il 12 febbraio 2021 da Città metropolitana di Torino per ottenere una proroga di ulteriori 60 giorni del termine fissato nel 5 marzo per la presentazione delle osservazioni alla proposta della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee e del progetto preliminare per la collocazione del deposito unico nazionale delle scorie nucleari. Una lettera, cortese ma ferma, ricevuta oggi dal vicesindaco metropolitano Marco Marocco spiega le procedure attuate da Sogin a partire dal 5 gennaio con l'avvio della consultazione pubblica della carta di aree potenzialmente idonee ad ospitare il sito nazionale unico per lo stoccaggio di rifiuti radioattivi prodotti in Italia.
Città Metropolitana "delusa"
Il vicesindaco Marocco e la consigliera Barbara Azzarà hanno diramato la loro delusione:
"Siamo delusi dalla chiusura di Sogin ma non rassegnati: la partita per ottenere più tempo è nelle mani dei parlamentari e siamo certi che faranno tutti la loro parte. La stessa Sogin nella lettera di risposta ricorda che sono stati presentati molti emendamenti sul rinvio dei termini nel decreto milleproroghe e che l'iter parlamentare è in corso. La Città metropolitana con tutti i sindaci dei Comuni potenzialmente interessati torna a sollecitare i parlamentari del nostro territorio affinché facciano sentire la loro voce in tempo per spostare la scadenza del 5 marzo".
Tutti gli uffici interessati della struttura comunale di Torino sono al lavoro per predisporre il materiale per far comprendere che nessuno dei siti individuati nella proposta della Carta nazionale (Carmagnola, Caluso, Mazzè e Rondissone) sono idonei per quel tipo di stoccaggio. Anche i sindaci sono contrari, ma Sogin va avanti per la sua strada.