Rifiuti nucleari fra Mazzè e Carmagnola: i risultati del summit con i parlamentari piemontesi
I deputati eletti in Piemonte, i sindaci dei Comuni interessati, la Città Metropolitana e la Regione sono decisi a non lasciar correre
Rifiuti nucleari fra Mazzè e Carmagnola: si è tenuto stamattina l'incontro (online) fra le Istituzioni locali e i parlamentari piemontesi eletti a Roma sulla delicata vicenda del deposito di scorie radioattive.
Firmato il documento bipartisan
Ne è scaturito un documento trasversale, bipartisan direbbe qualcuno, firmato dai parlamentari piemontesi che si impegnano ad approfondire il tema a livello parlamentare. E' stato anche deciso un tavolo di concertazione creato da Regione Piemonte per affrontare il tema dell'insediamento in Piemonte del sito nazionale unico per il deposito di scorie radioattive. La Città metropolitana e la Regione Piemonte affiancheranno i Comuni con il lavoro dei loro tecnici per difendere le eccellenze agroalimentari e turistiche sulle quali tanto si è investito negli ultimi anni. Infine è stata segnalata la presenza di errori ed imprecisioni contenuti nel documento di Sogin e la mancanza di trasparenza sui documenti. La sindaca di Carmagnola Ivana Gaveglia parla chiaro: "Sono preoccupata per la mia città e sono determinata a cambiare le cose. Dirò NO forte e chiaro punto su punto, sostenuta da tutto il Consiglio Comunale, ma soprattutto perché ho l'appoggio della gente. Grazie a tutti".
Chi era presente alla "video-call"
Questi i principali punti emersi dalla video-call convocata per stattina 11 gennaio 2021 dal vicesindaco di Città metropolitana di Torino Marco Marocco insieme all'assessore di Regione Piemonte Maurizio Marrone che questa mattina ha collegato i sindaci dei territori potenzialmente interessati con numerosi parlamentari piemontesi: presenti online Alessandro Benvenuto, Jessica Costanzo, Celeste D'Arrando, Silvia Fregolent, Carlo Giacometto, Alessandro Giglio Vigna, Stefano Lepri, Susy Matrisciano, Augusta Montaruli, Lucio Malan, Osvaldo Napoli, Elisa Pirro, Claudia Porchietto e Daniela Ruffino. Alla video-riunione è intervenuto anche il presidente della Provincia di Alessandria Gianfranco Baldi in rappresentanza dei Comuni alessandrini coinvolti. Ai parlamentari è stato chiesto di attivarsi per ottenere subito il rinvio o la sospensione dei termini per presentare le osservazioni, proprio a causa della mancanza della documentazioni necessarie.
Forti preoccupazioni del territorio
Da Matilde Casa sindaca di Lauriano e portavoce della zona omogenea 10 Chivassese e Ivana Gaveglio sindaca di Carmagnola e portavoce della zona omogenea 11 Chierese Carmagnolese sono state evidenziate le fortissime preoccupazioni del territorio e la presenza di gravi errori materiali nel documento di Sogin. Con loro sono intervenuti anche i sindaci dei Comuni interessati: Mariarosa Cena sindaca di Caluso, quindi Marco Formia sindaco di Mazzé ed infine Antonio Magnone sindaco di Rondissone ugualmente preoccupati per le possibili pesanti ricadute locali. Molti parlamentari hanno ricordato di aver già presentato interrogazioni urgenti e di aver chiesto chiarimenti anche ai Ministri sui criteri e le distanze. Tutti hanno ribadito la disponibilità a sostenere la battaglia dei territori. Da verificare anche il programma di smantellamento del sito nucleare di Saluggia. La "partita" è ancora aperta, dunque, e le realtà piemontesi interessate non sono intenzionate a lasciar correre. Questa vicenda dei rifiuti nucleari fra Mazzè e Carmagnola, comunque, è ben lungi dall'essere definita.