Caccia ai regali

Cirio conferma: "Da domenica tutti in zona gialla". Ma i centri commerciali saranno aperti?

Nei festivi e nei prefestivi negli shopping mall aperti soltanto i negozi alimentari, oltre a farmacie, tabacchi ed edicole.

Cirio conferma: "Da domenica tutti in zona gialla". Ma i centri commerciali saranno aperti?
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La risposta è no. Sembra un po' un paradosso, ma nel giorno in cui le regioni torneranno praticamente tutte ad esser zona gialla (Piemonte e Lombardia in primis, mentre Liguria e Veneto lo sono già e invece la Toscana potrebbe dover aspettare ancora), la corsa ai regali di Natale sarà... a metà. Nel senso che tutti i negozi saranno aperti, tranne quelli nei centri commerciali. E forse è meglio così, per evitare un "liberi tutti" frenetico e difficile da controllare nel primo giorno.

La notizia dell'ingresso in area gialla, già comunicata da Roma nella giornata di giovedì, è stata confermata ieri sera (venerdì 11 dicembre 2020) dal governatore Alberto Cirio:

"Ho appena ricevuto la telefonata del ministro Speranza e, come avevo anticipato, vi confermo che da domenica 13 dicembre il Piemonte sarà in #zonagialla. Si tratta di un risultato importante perché tante attività potranno ripartire, ma dobbiamo continuare a tenere alta l’attenzione in tutti i nostri comportamenti. Non possiamo vanificare i tanti sacrifici fatti finora".

Da domenica tutti in zona gialla: centri commerciali parzialmente aperti

Lo stabilisce una norma del Dpcm, che in ogni caso dispone che nei festivi e nei prefestivi negli shopping mall rimangano aperti soltanto i negozi alimentari, oltre a farmacie, tabacchi ed edicole.

Ecco il testo completo della Faq Dpcm Natale:

Non sono previste limitazioni alle categorie di beni vendibili. Nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all'interno dei centri commerciali e dei mercati, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole.

Le attività commerciali al dettaglio si svolgono comunque a condizione che sia assicurato, oltre alla distanza interpersonale di almeno un metro, che gli ingressi avvengano in modo dilazionato e che venga impedito di sostare all'interno dei locali più del tempo necessario all'acquisto dei beni.

Tali regole sono indicate all’articolo 1, comma 9, lettera ff) del DPCM 3 novembre 2020.

Inoltre, le attività aperte devono rispettare i protocolli o le linee guida idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in ambiti analoghi, comprese le misure di cui agli allegati 9 e 11 del dpcm, relativi rispettivamente al “Commercio al dettaglio” e alle “Misure per gli esercizi commerciali”. Fra queste vi è il mantenimento, in tutte le attività, del distanziamento interpersonale e la pulizia e l’igiene ambientale almeno due volte al giorno e in funzione dell’orario di apertura, nonché la garanzia di adeguata aereazione naturale e ricambio d'aria. È inoltre obbligatorio far rispettare le altre misure anti-contagio, come l’ingresso uno alla volta negli esercizi di vicinato (fino a 40 metri quadrati), oltre a un massimo di due operatori e l’accesso regolamentato e scaglionato, in proporzione alla relativa superficie aperta al pubblico, nelle medie e grandi strutture di vendita, differenziando, ove possibile, percorsi di entrata e di uscita. A tal fine, è obbligatorio esporre un cartello che indichi il numero massimo di persone che possono essere contemporaneamente presenti all’interno dei locali. Infine, è previsto l’uso obbligatorio di mascherine e guanti per i lavoratori e quello del gel per disinfettare le mani e dei guanti monouso, particolarmente negli esercizi di vendita di generi alimentari e bevande, da mettere a disposizione in prossimità delle casse e dei sistemi di pagamento, nonché, ove possibile, individuare percorsi diversi per entrate e uscite.

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