la città che cambia

Il fast food si appropria dell'ingresso del Cinema Ambrosio (e chissà che i film d'essai non diventino una moda tra i teenager)

La convivenza al momento appare quantomeno un po' singolare, ma noi tifiamo per le novità e per le belle realtà che resistono (nonostante tutto)

Il fast food si appropria dell'ingresso del Cinema Ambrosio (e chissà che i film d'essai non diventino una moda tra i teenager)
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Dopo le polemiche dell'anno scorso, il Cinema Ambrosio di Torino volta pagina con un restyling che in un primo momento ha suscitato non poche perplessità e preoccupazioni tra i cinefili torinesi.

La strana convivenza tra film d'essai e pollo fritto

Da qualche mese infatti, dove c'era la bella scritta in corsivo "Cine café Ambrosio" tipicamente di un neon rosa e azzurro, ora si legge "Kfc" e invece di esserci una coda di spettatori impazienti di vedere film, ci sono altre code, quelle per il pollo fritto, pietanza che ha reso famoso il fast food americano di Louisville, Kentucky, Stati Uniti.

La vecchia entrata del cinema

La domanda è lecita: che sta succedendo esattamente? Dobbiamo metterci l'anima in pace e dire addio ad una delle sale cinematografiche più antiche della città?

Tocca fare un passo indietro per raccontare tutta la storia.

In fondo ne siamo testimoni anche noi, in quanto amanti del cinema Ambrosio.
Ma dobbiamo ammetterlo: sale fredde, rumori esterni che coprono l'audio, scritte "Exit" che interferiscono con il buio necessario per dimenticarsi dei "contorni" ed entrare nella storia raccontata sullo schermo. Le ultime pellicole viste all'Ambrosio non siamo proprio riusciti a godercele appieno.

Non entriamo nel dettaglio, ma non possiamo non citare la furiosa litigata che ci fu tra il regista Virzì e il proprietario del cinema, Sergio Troiano. Il motivo? Anche al regista, che doveva presentare il suo ultimo film, la sala sembrava non idonea.

Ma ecco, la buona notizia. Dopo quel momento critico, il cinema ha deciso di voltare pagina con un restyling concedendo degli spazi al Kfc e sostenendo le spese di abbellimento delle sale proprio grazie all'affitto pagato dalla catena americana.

Insomma, una bella notizia per gli amanti del cinema e di questo cinema in particolare.

Viva il cinema che resiste, nonostante tutto

Antico e affascinante, l'inaugurazione dell'Ambrosio risale al 1913. Pensando a questo cinema e alla sua posizione comodissima in Corso Vittorio a Torino, vicino alla stazione di Porta Nuova, è impossibile non pensare anche alla sua bellissima scala elicoidale che conduce alle sale e che ne è quasi il simbolo.

Ma non solo: quello che rende particolarmente accogliente questo cinema è l'ampio foyer dove si può chiacchierare su divanetti rossi e fare merenda o aperitivo preparati direttamente al bar interno.
L'offerta di film poi è varia tra anteprime: film appena usciti, film d'essai e indipendenti che spesso faticano a trovare posto in altre sale.
Dire addio a tutto questo? No grazie, ben vengano le catene americane che possono salvare vecchi gioielli come questo.

E allora, viva il cinema che resiste nonostante l'avvento del digitale, nonostante una crisi galoppante, nonostante le critiche.
Viva l'Ambrosio e le sue mille vite e chissà che la vicinanza con un fast food non avvicini i teen ager ai film d'essai.
Lo diciamo per correttezza: gli ingressi saranno separati e il teen ager in questione, se lo vorrà, dovrà fare due code, una per il pollo, una per il biglietto.

Ma nulla può far desistere un vero amante delle buone pellicole, viste proprio come si dovrebbe: nel silenzio di una sala, un rito collettivo che speriamo non muoia mai.

Il cinema tornerà nella sua nuova veste in primavera, probabilmente ad aprile.

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