TORINO

Centro sociale Askatasuna di Torino: per il segretario del sindacato di polizia l'occupazione c'è ancora

Eppure l'avvio per rendere la "casa rossa" un bene comune prevedeva proprio la sua liberazione

Centro sociale Askatasuna di Torino: per il segretario del sindacato di polizia l'occupazione c'è ancora
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Continua l'occupazione del Centro Sociale Askatasuna di corso Regina Margherita 47, a Torino, nonostante la pericolosità strutturale. Come dimostra la recente affissione di uno striscione sulla facciata del palazzo.

A richiamare l'attenzione sulla questione è Luca Pantanella, segretario generale di FSP Polizia di Torino che ha espresso indignazione per la gestione della vicenda:

"Ieri è stato affisso un nuovo striscione sull'edificio. Gli occupanti hanno pubblicato la foto sui social, rimuovendola poi rapidamente, forse realizzando il grave errore commesso".

La foto, condivisa giovedì 7 novembre 2024, mostrava un messaggio di solidarietà verso due ragazzi arrestati ed è stata poi eliminata dai canali social del Centro Sociale.

"Ennesima furbata all'italiana"

Pantanella sospetta che l'amministrazione di Lo Russo stia agevolando una futura concessione del centro agli occupanti tramite un’associazione a loro vicina come spiega lui stesso in una nota:

"Com’è possibile che il Sindaco Lo Russo e la sua giunta ignorino questa situazione? Gli occupanti organizzano eventi all’esterno per distrarre l’opinione pubblica, ma la realtà è che sono ancora all’interno dell’edificio. È l’ennesima ‘furbata’ all’italiana, con il Comune di Torino che sembra spalleggiare gli ormai ex rivoluzionari che fino a ieri contestavano le istituzioni".

La critica alla giunta comunale

Il segretario generale di FSP Polizia critica duramente la giunta comunale, accusandola di mancanza di trasparenza:

"Se almeno avessero il coraggio di ammettere che gli occupanti sono dentro, sarebbe più onesto. Invece gli 'eredi' di Autonomia Operaia si nascondono, forse per non affrontare la situazione. La giunta torinese sembra voler tutelare certi ambienti di estrema sinistra per convenienze politiche, mettendo da parte la legalità".

Infine, Pantanella lancia un appello per il rispetto della legge:

"Tutti noi sappiamo che il Sindaco Lo Russo è dalla parte della legalità. L’unica spiegazione plausibile per questa situazione potrebbe essere un compromesso interno all’amministrazione per mantenere unita la maggioranza. Una possibilità inquietante che getta ulteriori ombre sulla gestione dell’ordine pubblico a Torino. Vogliamo sapere chi sta proteggendo chi lancia pietre contro le forze dell'ordine e causa disordini pubblici, non solo a Torino, ma anche in altre città, come in Val di Susa. È ora di dire basta".

Luca Pantanella, segretario di FSP Polizia di Torino

Il pregresso

A inizio del 2024,  Stefano Lo Russo aveva annunciato l'avvio di un percorso per rendere un bene comune la "casa rossa" di corso Regina Margherita occupata ormai da trent’anni dallo storico centro sociale Askatasuna. La proposta di legalizzare il centro era arrivata da un comitato cittadino di cui fanno parte, oltre agli attivisti stessi del centro, anche persone dello spettacolo e docenti universitari, che sostenevano l’importanza dell’Askatasuna nella vita culturale della città.

L’Askatasuna è uno dei centri sociali più noti e frequentati di Torino e da anni è considerato un punto di riferimento non solo di militanza politica ma anche per le attività culturali che organizza: al festival Altri Mondi/Altri Modi, organizzato e tenutosi al centro a marzo del 2023, hanno partecipato moltissimi ospiti tra cui lo storico Alessandro Barbero e il fumettista Zerocalcare.
Sempre l'anno scorso il sindaco di Torino aveva ribadito che il primo passo del percorso di legalizzazione sarebbe stata la liberazione spontanea dell’edificio da parte delle persone che lo occupavano, a cui sarebbero seguiti sopralluoghi per capire eventuali problemi strutturali dell’immobile.

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