VAL SUSA

Ad Almese da venerdì 16 a domenica 18 giugno si fa festa con il vino Baratuciat

La piazza sarà pedonalizzata a partire dalle 16

Ad Almese da venerdì 16 a domenica 18 giugno si fa festa con il vino Baratuciat
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Un fine settimana per festeggiare un vitigno e un vino che hanno rischiato ingiustamente l’oblìo e che invece sono diventati una delle attrattive della Bassa Valle di Susa: tutto questo ad Almese da venerdì 16 a domenica 18 giugno, in occasione della manifestazione Baratuciat Vitigno DiVino, che è organizzata dal Comune in collaborazione con l’Unione Montana Valle Susa, l’Associazione Tutela del Baratuciat e vitigni storici e il Comitato Fiera Agricola Zootecnica di Milanere.

Quando è nata

Nata lo scorso anno per mettere sotto i riflettori il vitigno valsusino Baratuciat, da cui ha origine un vino straordinario, la manifestazione è patrocinata dalla Città metropolitana di Torino e prenderà il via venerdì 16 giugno alle 20,30 alla tenuta Gran Vigna di Rivera con una degustazione di vini e formaggi su invito. Sabato 17 in piazza Martiri della Libertà il mercatino dei produttori locali aprirà i battenti alle 8,30, mentre i banchi dei produttori del Baratuciat saranno allestiti dalle 15,30 alle 22,30. La piazza sarà pedonalizzata a partire dalle 16. Grazie all’iniziativa Menù Baratuciat, sabato 17 e domenica 18 giugno sarà possibile acquistare o consumare cibi, vini e dolci in tema con la manifestazione negli esercizi commerciali del paese. La premiazione dell’etichetta celebrativa per il 2023, realizzata dagli allievi dell’Istituto comprensivo di Almese, è in programma alle 16. Un’esibizione di tango e il concerto della Filarmonica Almesina allieteranno il pomeriggio, mentre la sera alle 21 la musica dal vivo sarà suonata dal gruppo “Pari e dispari”. Domenica 18 giugno piazza Martiri della Libertà sarà pedonalizzata dalle 10 alle 20,30, per consentire l’esposizione dei viticoltori del Baratuciat, dei produttori locali e di quelli che si fregiano del marchio “Gusto Valsusa”. “Come il fiume che scorre” è il titolo dei laboratori naturalistici che saranno proposti in piazza Martiri nell’ambito di un progetto di divulgazione e promozione della Zona Naturale di Salvaguardia delle Dora Riparia, che comprende i Comuni di Almese, Alpignano, Avigliana, Buttigliera Alta, Caselette, Collegno, Pianezza, Rivoli e Rosta. Per maggiori dettagli si può visitare il sito Internet www.parcodelladora.it. A chiudere la manifestazione il momento istituzionale in programma alle 17, l’aperitivo in piazza alle 18 e la musica dal vivo del gruppo Valkanorr dalle 18,30 alle 20,30.

Baratuciat, il bianco che non ti aspetti in Val Susa 

Il Baratuciat è un vitigno che produce uva a bacca bianca. È autoctono della Valle di Susa e non ha parentele con i vitigni conosciuti. Era ad un passo dall'estinzione, ma è stato riscoperto e valorizzato a cavallo tra il XX e il XXI secolo. È presente nella bassa valle da almeno 150 anni, dove era diffusamente coltivato fino ai primi del '900. La sua presenza è attestata da un documento inserito nel Bollettino Ampelografico del 1877. Il flagello della fillossera limitò progressivamente l'estensione dei vigneti e l’industrializzazione allontanò dalla campagna la forza lavoro; così i terrazzamenti vitati furono poco alla volta abbandonati. Il suo recupero si deve all'iniziativa di un cittadino di Almese, Giorgio Falca. Lo staff scientifico del CNR e quello del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell'Università di Torino hanno intuito le potenzialità enologiche dell'uva e, grazie ad un lavoro di ricerca e sperimentazione, hanno definito con precisione le caratteristiche e le attitudini del vitigno. L'uva ha un acino ellittico, con la buccia molto pruinosa, di colore giallo-verde e dorato in fase di maturazione. La polpa è poco consistente, succosa e non colorata. ll grappolo maturo è di dimensione media. È un vitigno vigoroso, piuttosto precoce e resistente alle principali patologie fungine.

I viticoltori locali, nelle zone ove era tradizionalmente presente, ricordano varianti del nome anche piuttosto distanti dall'attuale, come "Bertacuciàt", o "Berlu 'd ciàt". Riferimenti storici locali risalenti a fine '800 lo citano come "Berlon 'd ciat bianco". Il vitigno è iscritto nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite come idoneo alla coltura nella Regione Piemonte. Viene vinificato per ottenere il vino DOC Valsusa Baratuciat. È sempre più diffusamente coltivato nella valle: ad Almese, nella zona di Chiomonte e sulla collina morenica di Rivoli, ma anche nel sud Piemonte. Generalmente vinificato in purezza, il Baratuciat è caratterizzato da un contenuto in estratto secco netto elevato per un vino bianco. Come si riscontra tipicamente negli ambienti montani, l'acidità totale risulta generalmente elevata. Presenta un colore giallo paglierino scarico, con gradevoli tonalità verdi e sentori aromatici: è caratterizzato inizialmente da profumi di frutti bianchi e di miele di acacia, poi sviluppa note di mela verde e ananas e peculiari sentori di eucalipto e fieno. Il Baratuciat è un vino di struttura importante e molto equilibrato, atto ad accompagnare antipasti, pesci di lago o di mare, carni bianche e insalate estive. Sulla collina di Almese, abbandonata negli anni sessanta, erano rimaste piccole produzioni di vino, per lo più destinate al consumo familiare. Grazie al recupero del Baratuciat, la vitivinicoltura ha conosciuto negli ultimi venticinque anni una riscoperta che è innanzitutto culturale, nel senso del recupero delle tradizioni e della cultura materiale locale. Per saperne di più si può visitare il sito Internet www.vinistoricisacra.com.

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