Si torna (in parte) alla didattica a distanza, ma la banda larga?
Per l’assessore regionale all’Innovazione digitale il piano per garantire la banda ultra larga a 2791 istituti scolastici piemontesi dev'essere anticipato il più in fretta possibile.
L’assessore regionale all’Innovazione digitale chiede “una forma di autonomia per gestire la banda ultra larga piemontese”
Troppi ritardi
Per l'assessore regionale all’Innovazione digitale, Matteo Marnati, ci sono troppi ritardi nella realizzazione del piano del Governo per la connettività delle scuole e, alla vigilia della ripresa negli istituti superiori di secondo grado di una parte di didattica a distanza, punta il dito non solo contro “inaccettabili ritardi” ma anche contro il sistema della “centralizzazione della realizzazione dell’infrastruttura della banda ultra larga” che, afferma, “non ha funzionato e non funzionerà”.
Che fine ha fatto il piano per la connettività?
Marnati dichiara
Il piano era pronto ad aprile, si è persa tutta l’estate. Ad oggi il piano scuole nazionale, definito dalla gara di Infratel Italia e Ministero dello Sviluppo Economico, prevede la connettività a banda ultra larga per 2791 scuole piemontesi, a fronte di una dotazione finanziaria di 32 milioni di euro, da realizzare nel triennio 2021-2023. Un tempo troppo lungo a fronte dell’incalzare della pandemia e mentre quest’ultima dilaga la regia nazionale è inerme. Abbiamo perso un ulteriore treno. Pertanto chiediamo una forma di autonomia per gestire la banda ultra larga piemontese. Il piano deve essere rivisto, almeno sotto il profilo temporale per garantire l’accelerazione dei cantieri per quanto riguarda le scuole superiori.
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