INDETTO DA CUB SUR

Scuola: uno sciopero nazionale per denunciare dimenticanze e omissioni

Lavoratori e studenti hanno riempito le piazze di Torino, Milano, Roma, Modena, Livorno, Cagliari e Catania.

Scuola: uno sciopero nazionale per denunciare dimenticanze e omissioni
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Oggi, in occasione dello sciopero nazionale indetto dalla CUB SUR (Scuola Università Ricerca) e da altri sindacati di base, lavoratori e studenti hanno riempito le piazze di Torino, Milano, Roma, Modena, Livorno, Cagliari e Catania.

A Torino

A Torino, in Corso Vittorio, di fronte all'Ufficio Scolastico Regionale, un vivace presidio ha visto la presenza di lavoratrici e lavoratori della scuola e di studenti e genitori. Una delegazione era pronta ad aprire un dialogo il Direttore Scolastico Regionale Fabrizio Manca che però ha rifiutato l'incontro.

Grande la delusione del sindacato che voleva denunciare la gravissima situazione degli organici proprio nella provincia di Torino, ma anche la speranza di essere riusciti a ricordare (almeno alla cittadinanza) quali siano i principali punti di criticità che si trovano all'origine della protesta e denunciando dimenticanze, omissioni, bugie e storture sottolineando, ancora una volta, quali sono le priorità della scuola.

I punti della protesta

In una nota diramata dopo le manifestazioni di questa mattina CUB SUR ha voluto elencare i punti salienti della protesta:

Servono la stabilizzazione immediata dei precari, tutele per studenti e lavoratori “fragili”, consistenti aumenti salariali per il personale il cui stipendio è fermo da 12 anni. Pretendiamo scuole sicure e cioè più aule, personale e trasporti; una didattica aperta e rispettosa dei diritti il che comporta l'abolizione dei test invalsi e dell'alternanza scuola-lavoro (PCTO); la libertà di movimento per gli insegnanti neo assunti e quindi l’abolizione dei vincoli quinquennale e triennale; l’internalizzazione dei servizi affidati all'esterno e l'assunzione diretta del personale che li svolge.

Da troppi anni la nostra scuola è ammalata per colpa di chi l’ha gestita. Essa è stata sistematicamente sottofinanziata e lasciata in balìa di governanti incompetenti che hanno inanellato un flop dopo l'altro.

Basti ricordare i banchi a rotelle, lo scandalo delle mascherine, il disastro delle GPS, la conferma degli organici con i parametri pre-covid.

In questo giorno di sciopero abbiamo dimostrato che è possibile curarla e che abbiamo proposte concrete per farlo. Sappiamo che questo non basta e perciò continueremo la nostra battaglia per una scuola pubblica, sicura, di qualità e che abbia il massimo rispetto per tutti i suoi studenti e per il personale che ne garantisce il funzionamento.

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