Quando i "bulli" sono i docenti: offese ad Anita perché vuole andare a scuola anche a giugno
A prendere le difese di Anita è la ministra Lucia Azzolina che in un post su Facebook racconta di aver ricevuto una lettera dalla madre.
Nel mondo alla rovescia che ormai siamo abituati a frequentare, capita anche che una dodicenne ad un certo punto dica: "meglio fare meno vacanze quest'estate e recuperare un po' di scuola".
La dichiarazione di Anita che fa arrabbiare i docenti
La ragazzina non è una studentessa qualsiasi, ma potrebbe esserlo visto che si tratta di Anita: la giovanissima portavoce della battaglia della scuola che per mesi si è battuta per il ritorno sui banchi di scuola. E la frase "incriminata" è una dichiarazione a un giornale poi ripresa da un sito di informazione scolastica.
Se in un mondo "normale" a reagire contro la ragazzina poteva giusto essere una manica di bulli infastiditi all'idea di fare le vacanze più corte, nel mondo alla rovescia sono i docenti a scagliarsi contro Anita.
"Infantile", "malata", "mandiamola a pulire i bagni" si rivolgono così a una loro ipotetica allieva che commenta un'ipotetica soluzione alla dispersione scolastica di questi mesi.
Il post della ministra Lucia Azzolina
A prendere le difese di Anita è la ministra Lucia Azzolina che in un post su Facebook racconta di aver ricevuto una lettera dalla madre. La ministra dopo aver ripercorso la vicenda conclude con due amare riflessioni che riguardano l'esempio dato dai docenti che hanno commentato la dichiarazione della ragazza.
La ministra scrive:
La maggior parte dei commenti è stata scritta da docenti. C’è qualcosa che non va, la scuola è IL luogo in cui seminare i valori del rispetto e della tolleranza. Ho sempre difeso la categoria e lo faccio anche stavolta. A patto però che la maggioranza sana non sia anche maggioranza silenziosa. Messaggi come questi vanno rifiutati sempre. E condannati.
Penso anche un’altra cosa: di cattivi maestri questo Paese è pieno anche e soprattutto fuori da scuola. In questi mesi è stato consentito a chi ha grandi responsabilità, politiche o amministrative, di minimizzare, banalizzare e anche deridere il tema della scuola in presenza, il valore dello studio, la sofferenza di bambini e adolescenti. Questo è il risultato. Ad Anita e alla sua mamma mando un grande abbraccio.