Misurazione febbre a scuola, il Tar dà ragione alla Regione
Nel caso in cui l’alunno non abbia la certificazione della famiglia, allora l’istituto ha l’obbligo di misurargli la temperatura.
Il Tar del Piemonte ha pronunciato la sentenza definitiva sul ricorso presentato dal Governo contro l’ordinanza della Regione Piemonte per la verifica da parte delle scuole dell’effettiva misurazione della temperatura a casa agli studenti, come previsto dalla legge nazionale. Come PrimaChivasso.it.
Il ricorso al Tar
Il Tar ha pronunciato, ieri, sabato 17 ottobre la sentenza definitiva sul ricorso presentato dal Governo contro l’ordinanza della Regione Piemonte per la verifica da parte delle scuole dell’effettiva misurazione della temperatura a casa agli studenti, come previsto dalla legge nazionale. Il Tar, accogliendo le motivazioni del Piemonte, ha anche dichiarato il ricorso “improcedibile”, dal momento che l’ordinanza impugnata è scaduta lo scorso 7 ottobre.
Il provvedimento
Il provvedimento continua a essere in vigore, essendo stato confermato con due nuove e successive ordinanze, l’ultima firmata proprio ieri dal *presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.
La verifica delle scuole integra l’obbligo di ogni famiglia di misurare la temperatura
La Regione Piemonte ricorda che la verifica delle scuole integra e dà più efficacia all’obbligo di ogni famiglia di misurare la temperatura al mattino ai figli prima, così come previsto dalla legge dello Stato, introducendo per gli istituti un controllo in più prima che inizi l’attività didattica, cioè che la misurazione sia veramente stata fatta dalla famiglia. La verifica da parte della scuola può avvenire attraverso una semplice certificazione o nel modo ritenuto più idoneo. Nel caso in cui l’alunno non abbia la certificazione della famiglia, allora l’istituto ha l’obbligo di misurargli la temperatura.