La giornata di sciopero di oggi, 3 ottobre 2025, ha mandato in subbuglio diverse famiglie alle prese con le scuole chiuse.
L’iniziativa dell’Associazione Madrelingua
La Scuola Europea, materna di via Lodovica 2 (quartiere Borgo Po di Torino), ha aderito come molte allo sciopero: chiudendo il portone per quanto riguarda le attività ordinarie, ma riorganizzandosi tramite l’Associazione Madrelingua, al di fuori delle mura scolastiche per offrire ai bambini un’esperienza sicura ed educativa legata alle motivazioni dello sciopero e del corteo.
Va detto che l’Associazione Madrelingua da anni porta avanti un progetto di multilinguismo e multiculturalità all’interno della Scuola Europea di via Lodovica (un tempo supportato dal Comune, ora invece esclusivamente dai genitori associati) con consulenti madrelingua (francesi, inglesi e tedesche) che tutti i giorni realizzano attività nella loro lingua d’appartenenza con un programma didattico che affianca e arricchisce quello svolto dalle maestre rivolgendosi a bambini italiani, stranieri e bilingue.
Ieri, sulla chat dei genitori, è arrivata la comunicazione ufficiale da parte dell’Europea: “domani la scuola sarà chiusa per sciopero”.
Dopo un’iniziale reazione delle famiglie che ha riguardato il disagio legato al poco preavviso e alle mille difficoltà organizzative vissute da chi non ha a disposizione nonni e tate, l’associazione ha messo in campo le sue risorse per trasformare il “disagio” in opportunità: perché non partecipare insieme al corteo?
Subito dopo la comunicazione formale della scuola ai genitori è arrivato infatti il messaggio dell’associazione:
Lo statuto della nostra associazione prevede la pratica attiva ed educativa del rifiuto della guerra e la difesa dei Servizi all’Infanzia e della Scuola Pubblici come diritto universale delle bambine e dei bambini .
Per questo motivo, se qualcuno è interessato a partecipare anche solo per un piccolo pezzo, con o senza i bambini, a una delle manifestazioni che si terranno a Torino questa sera o domani (in occasione dello sciopero generale) per chiedere il cessate il fuoco nella striscia di Gaza e il libero accesso degli aiuti umanitari , l’Associazione si mette a disposizione per reperire informazioni su orari e percorsi e per organizzare un punto di ritrovo e camminare insieme.
Insegniamo ai nostri bambini che davanti alle ingiustizie e alla violenza non si può restare in silenzio e che, nel nostro piccolo, qualcosa si può sempre fare.
Bimbi in corteo con genitori e maestre
L’idea per la giornata di oggi è semplice quanto percepita come necessaria da molti genitori alle prese con figli che iniziano a sentire un clima di tensione e a fare domande specifiche sulla guerra: ritrovarsi davanti a scuola e spiegare a bambini dai 3 ai 5 anni non solo cosa sta succedendo a Torino, ma anche cos’è e perché c’è la guerra.
C’è un clima di tensione oggi in città e spiegarlo non è facile. Ci pensano le maestre madrelingua coadiuvate dai genitori a trovare la risposta giusta ad ogni domanda, in un’ora vengono realizzati manifesti colorati per la pace e si parte per il corteo, ognuno coi suoi tempi e i suoi bisogni di bimbo.
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No, diversi bambini dell’Europea oggi non sono stati in classe e neanche in cortile a giocare. Oggi è successo qualcosa che difficilmente verrà dimenticato: alcuni di loro sono stati insieme ai genitori ed alcune maestre per il centro di Torino a dire no alla guerra esercitando per la prima volta insieme al loro diritto di manifestare, anche quello di essere bambini, ovunque nel mondo.
“Non si tratta di astrazioni, men che mai di definizioni” – ci dice una mamma che al corteo ha portato il figlio di 4 anni -“ma di proteggere insieme ai nostri bambini anche il nostro futuro. E tenersi per mano oggi è servito a ribadirlo ancora una volta.”