Gestione dei rifiuti

Rifiuti speciali: quali sono e come smaltirli? Per capirlo facciamo il punto sulle pile scariche

Rifiuti speciali: quali sono e come smaltirli? Per capirlo facciamo il punto sulle pile scariche
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La corretta gestione dei rifiuti è un’attività essenziale per tutelare la salute pubblica ed evitare la dispersione nell’ambiente di sostanze nocive, ma anche per riciclare tutti i materiali che possono essere recuperati e riutilizzati.

In particolar modo, in questo campo è necessario prestare la massima attenzione allo smaltimento dei rifiuti speciali, ossia oggetti o sostanze, prodotti da aziende o industrie, con differenti livelli di pericolosità che vanno trattati in modo specifico.

Tra i rifiuti speciali rientrano i rifiuti sanitari e quelli prodotti dalle attività relative alla cura della persona, i rifiuti provenienti dalle attività artigiane, l’eternit e l’amianto, i rifiuti industriali, i rifiuti da demolizioni civili e industriali, i RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) e i rifiuti da ufficio prodotti da imprese e attività commerciali.

Tutti questi rifiuti devono essere contraddistinti da un codice identificativo secondo il sistema di codifica CER (Catalogo Europeo dei Rifiuti) e smaltiti conformemente alle leggi vigenti.

La differenza tra rifiuti speciali e rifiuti urbani

I rifiuti speciali non vanno confusi con i rifiuti urbani, nonostante in alcune circostanze si tratti degli stessi oggetti. La differenza, infatti, non dipende dalle caratteristiche dei rifiuti, ma dalla loro provenienza.

I rifiuti urbani sono generati in ambito domestico, ossia provengono dai luoghi abitativi, con una gestione di responsabilità della pubblica amministrazione che provvede a ritirare e smaltire questi rifiuti attraverso aziende pubbliche o private dotate di apposite concessioni e autorizzazioni.

I rifiuti speciali, invece, sono rifiuti derivanti dalle attività produttive e dalle aziende, il cui smaltimento è di responsabilità delle imprese che devono raccogliere e conferire questi oggetti e sostanze ad aziende autorizzate al trattamento.

Sia i rifiuti urbani che quelli speciali possono essere pericolosi o non pericolosi, in base alla concentrazione di sostanze inquinanti al loro interno. Ad esempio, nel caso dei RAEE professionali e domestici, cioè rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche di origine aziendale o residenziale, i rifiuti pericolosi come le pile esauste possono essere della stessa tipologia ma avere una destinazione diversa.

Dove buttare le pile scariche?

I rifiuti pericolosi si differenziano dagli altri perché contengono al loro interno una certa quantità di sostanze inquinanti.

Per renderli innocui e sicuri è necessario sottoporli a determinati trattamenti finalizzati a ridurne la pericolosità, conferendo questi rifiuti presso impianti specializzati al loro trattamento. Come abbiamo visto, tra i rifiuti pericolosi ci sono le pile esauste, un prodotto comune sia in ambito domestico che aziendale.

Per smaltirli, i privati hanno l’obbligo di recarsi in tutti quei luoghi – come tabaccherie e negozi di ferramenta – dove possono trovare gli appositi contenitori dedicati alla raccolta differenziata di questi rifiuti.

Ma dove buttare le pile scariche in ambito lavorativo? Come illustrato anche dal web magazine di Lyreco, è necessario procedere a raccoglierle separatamente da altri rifiuti, impiegando dei contenitori appositi in base al codice identificativo e conferendo questi rifiuti a operatori specializzati o distributori autorizzati al trasporto, allo stoccaggio e allo smaltimento di questa tipologia di rifiuto speciale.

Le pile infatti sono prodotti molto comuni nelle aziende, in quanto sono presenti in tantissimi apparecchi come rilevatori di fumo, telecomandi, mouse senza fili, telecamere Wi-Fi, applicazioni fotovoltaiche, sistemi di storage, impianti di sicurezza dei data center e in molti altri dispositivi.

Una corretta gestione delle pile esauste permette di trattare e recuperare questi rifiuti speciali pericolosi, affinché vengano sottoposti a processi pirometallurgici o idrometallurgici che consentono di recuperare la maggior parte dei materiali delle batterie.

Come avviene lo smaltimento dei rifiuti speciali

I rifiuti speciali prodotti dalle aziende devono essere gestiti in modo accurato rispettando una serie di obblighi di legge. Ricordiamo, inoltre, che è essenziale rispettare i regolamenti relativi al registro di carico e scarico, all’interno del quale annotare tutte le informazioni quantitative e qualitative sui rifiuti di propria responsabilità oppure gestiti.

In particolare, è necessario tenere traccia di ogni operazione legata ai rifiuti prodotti in azienda, ma le organizzazioni che generano pochi rifiuti speciali non pericolosi possono delegare questo compito ad apposite società specializzate.

Esistono inoltre delle regole precise per lo stoccaggio temporaneo dei rifiuti speciali nell’impresa, un processo che deve avvenire nel pieno rispetto delle normative di legge per evitare contaminazioni e rischi per la salute dei lavoratori.

Ogni contenitore deve quindi essere identificato con il suo specifico codice CER, dopodiché le aziende devono occuparsi dello smaltimento dei rifiuti speciali entro i tempi massimi previsti per il deposito temporaneo.

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