Mobilità elettrica

Diesel Euro 5: tregua in attesa dell’elettrico

Dal governo un assist alla mobilità sostenibile

Diesel Euro 5: tregua in attesa dell’elettrico
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Tregua in attesa dell’elettrico. Con un provvedimento pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso 12 settembre, il governo ha prorogato di un anno lo stop ai veicoli diesel Euro 5 per le regioni dell’arco alpino. Vale a dire, Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna. In ciascuna di esse, sulle strade dei Comuni con più di 10.000 abitanti, vetture e mezzi commerciali immatricolati dopo il 1°gennaio 2009 potranno circolare almeno fino al 1°ottobre 2024. 

Un provvedimento necessario per evitare enormi disagi. Si calcola, infatti, che soltanto nel Piemonte la decisione di fermare definitivamente questa tipologia di mezzi avrebbe lasciato a piedi circa 140.000 persone.

Da qui la decisione di chiedere un intervento da parte del Consiglio dei Ministri affinché provvedesse a una soluzione transitoria, che consenta di prendere tempo e individuare una soluzione per favorire la dismissione dei diesel Euro 5. Che, come scritto nel decreto proposto dal Ministero per l’Ambiente e per la Sicurezza Energetica, sarà tassativa entro il 1°ottobre del 2025.

Però, al tempo stesso, questa decisione ha suscitato più di una discussione. Perché l’Italia, prima nel 2020 e poi nel 2022, ha subìto due condanne da parte della Corte di Giustizia Europea per aver violato i limiti di tolleranza sulla qualità dell’aria. Risultati sui quali hanno pesato i risultati di Torino e Milano, le due città più inquinate d’Italia secondo un rapporto di Legambiente pubblicato lo scorso febbraio.  

Il capoluogo lombardo dal 1°ottobre dell’anno scorso ha deliberato un forte giro di vite ai veicoli a motore termico per l’accesso alle aree B e C della città. A Torino invece è stata avanzata la proposta per introdurre una ztl ambientale.

Idee buone a gestire il problema, ma non a risolverlo. Scenario invece possibile con un cambiamento radicale come il passaggio alla mobilità sostenibile. Cioè, all’auto elettrica. Il futuro delle quattro ruote. Perché eliminerà il problema delle emissioni di CO2, fornendo un notevole contributo alla riduzione dell’inquinamento dell’atmosfera. Con miglioramenti anche sul versante del riscaldamento globale.  

La circolazione all’insegna del green sono una costante nei Paesi del Nord Europa. Come la Norvegia, dove le vetture a batteria sono la maggioranza della nazione. Oppure la Svezia, nella quale a breve si arriverà a un’autostrada per ricaricare le batterie durante il transito dei veicoli.

In Italia, il discorso è differente. L’elettrico fatica ad affermarsi, nonostante iniziative statali come i bonus per l’installazione delle colonnine elettriche, ed è fondamentale promuovere una cultura ecologica.

Come sta facendo Authos, attraverso una serie di iniziative dentro e fuori l’azienda che gli ha permesso di ottenere lo status di società benefit. Dal riciclo degli scarti degli oli dell’officina agli ecoincentivi o alle promozioni per l’acquisto di veicoli ibridi o elettrici. Per saperne di più, potete andare a trovarli in una delle loro sedi oppure prendere contatto con i loro operatori.

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