Piste ciclabili

Da Nord a Sud sulle due ruote

Immersi nella natura o fiancheggiando una spiaggia è sempre bello pedalare

Da Nord a Sud sulle due ruote
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Fase 2… ruote. Quella iniziata lo scorso 18 maggio potremmo inquadrarla anche in questo modo. Perché, sarà la voglia di tornare all’aperto dopo i mesi relegati in casa dal lockdown oppure saranno gli incentivi del bonus mobilità stabiliti dal Governo, oppure ancora perché la bicicletta è il mezzo più efficace per gli spostamenti urbani, certo è che è tornata una gran voglia di andare in bicicletta. E’ probabile che anche a voi sia capitato di vedere in bici persone che mai avremmo immaginato…
Ecco perché vi proponiamo alcuni tra i più belli itinerari ciclopedonali e piste ciclabili che si possono percorrere in Italia. Alcuni, anzi, pochi: perché sono davvero migliaia quelli che offre il nostro Paese, come mostra la Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta con la sua rete ciclabile nazionale Bicitalia, dal Piemonte alla Puglia, dal Friuli Venezia Giulia alla Sicilia. Abbiamo dovuto fare delle scelte e abbiamo utilizzato questi criteri: percorsi al di sotto dei 50 km, possibilmente su strade non frequentate da auto, e affrontabili da tutta la famiglia. Per le grandi vie e i percorsi più lunghi, vi rimandiamo agli altri articoli del nostro portale. E, allora, inforchiamo la bici.

Nelle regioni del Nord

È sicuramente l’area del Paese con il maggior numero di itinerari. Il primo che vi proponiamo è la “Via delle Risorgive”, tra Airasca e Villafranca in Piemonte, poco più di 19 km completamente pianeggianti tra le province di Cuneo e Torino. Il percorso si snoda all’ombra del Monviso, il cui profilo è ben visibile da molti punti dell’itinerario, in un ambiente tipicamente agricolo, tra campi di mais e foreste di salici e pioppi, attraversando anche un pezzo del Parco del Po dove si trovano aree di sosta con panchine in legno.
La Lombardia è la regione che propone più piste ciclabili di tutta la Penisola. La pista ciclabile della Val Brembana (Bg), da Zogno a Piazza Brembana, è perfetta per una gita anche in piena estate visto che, pur essendo in leggera salita, fiancheggia il fiume Brembo e arriva a 536 metri sul livello del mare, assicurando un po’ di refrigerio anche nei mesi più caldi. Lunga 21 km, prevalentemente su asfalto, offre un percorso molto vario, pieno di sorprese, un susseguirsi di tunnel (il più lungo con illuminazione a terra, che si accende automaticamente al passaggio dei ciclisti), ponti e leggere salite che rendono davvero piacevole l’escursione in bici.
Molto bella e ricca d’arte è la pista ciclabile Riviera Berica, 36 km totalmente in piano tra Vicenza e Noventa Vicentina (Vi), ideale per famiglie e cicloturisti di qualsiasi gamba. Dicevamo che è una strada “ricca d’arte” perché passa a fianco a Villa La Rotonda, capolavoro di Andrea Palladio, mentre al capolinea, a Noventa Vicentina, si può visitare Villa Barbarigo-Loredan-Rezzonico e la Chiesa parrocchiale dei Santi Vito, Modesto e Crescenzia, che conserva una pala d’altare di Giambattista Tiepolo.
Percorsi facili (intese come senza salite) non sono facili da trovare in Trentino. Però la pista ciclabile della Val Passiria fa proprio al caso nostro perché, oltre a essere costantemente in leggera discesa e in sede protetta, dà la possibilità di collegarsi ad altre piste ciclabili della zona più impegnative. Lunga 19 km, da San Leonardo a Merano, si passa su ponti in legno e in ferro sul fiume Passirio, si attraversano boschi incantevoli e permette, a Plata, di raggiungere a piedi un mulino glaciale di 1,4 metri di diametro e 3,6 metri di profondità.
Dai monti al mare con la ciclabile di Grado, circa 17 km quasi interamente pianeggianti che finiscono nella Riserva naturale del Caneo passando attraverso la riserva della Valle Cavanata. Particolarmente suggestivi gli ultimi chilometri percorrendo l'argine di contenimento, con lo sguardo che spazia su tutta la bellezza del golfo di Trieste.

La ciclabile di Grado nella Riserva naturale del Caneo 

Stiamo sempre sul mare, ma ci spostiamo dalla parte opposta del Paese, in Liguria dove molti ex tratte ferroviarie sono state trasformate in piste ciclopedonali. È il caso della pista ciclabile Parco Costiero, che collega, in provincia di Imperia, Ospedaletti a San Lorenzo al Mare. Si tratta di 25 km quasi interamente pianeggianti, in doppia corsia per le biciclette (una per senso di marcia) più una riservata ai pedoni: un itinerario che offre aree per la sosta, punti per scorgere panorami unici, e chioschi e ristorantini, molto spesso proprio accanto alla spiaggia, dove gustare un piatto tipico ligure. Suggestivo il tratto conclusivo che porta a San Lorenzo al Mare: il tunnel ciclabile più lungo d’Italia, 1.500 metri.
Torniamo sulla sponda adriatica, alla località più nota della riviera romagnola. Da Rimini, infatti, parte la pista ciclabile Val Marecchia: 35 km su fondo non asfaltato che si addentra nell’entroterra senza affrontare salite troppo impegnative e arriva fino a Novafeltria. Da segnalare che, uscendo dal capoluogo, la strada passa sul ponte di Tiberio e per Borgo San Giuliano, con i caratteristici murales dedicati al grande regista Federico Fellini. Per chi non ha bambini al seguito, può valer la pena, a metà del percorso, raggiungere il paese-fortezza di Verucchio e la sua Rocca Malatestiana.

La pista ciclabile Parco Costiero che collega  Ospedaletti a San Lorenzo al Mare

Nelle regioni del Centro

Anche questa parte d’Italia è ricca di percorsi ciclopedonali. In Toscana spicca la Ciclovia della Versilia che si snoda da Viareggio (Lu) a Marina di Massa (Ms) e si sviluppa per 28 km completamente in riva al mare: insomma, un’occasione unica anche per fare anche un tuffo! Dedicata a Fausto Coppi, è totalmente pianeggiante, e permette di ammirare numerose ville che si affacciano sul mare, da quelle firmate da architetti del calibro di Giò Ponti e Giovanni Michelucci a Forte dei Marmi a quelle in stile Liberty di Marina di Massa, come Villa Corsi, Villa Doria e Villa Franca.
Scendendo nel Lazio, merita di essere citata la pista ciclabile Fiuggi Paliano, in provincia di Frosinone, parte della ciclovia dei Pellegrini, anche se non proprio adatta ai più piccoli perché ha diversi tratti in salita (se si parte da Serrone, dove c’è un comodo parcheggio, se ne evita un po’). Non tocca centri abitati ed è molto suggestivo il tratto tra Piglio e Acuto.
Passiamo in Umbria, dove suggeriamo di affrontare la pista ciclabile Spoleto Assisi che, pur essendo di 45 km, è tutto pianeggiante e non presenta particolari difficoltà: bisogna solo stare attenti ad alcuni tratti di traffico promiscuo. Il panorama è davvero spettacolare, passando tra le colline umbre, il castello di San Giacomo, Montefalco, che fa parte del club dei borghi più belli d’Italia, Trevi, che non è da meno, fino alla magnifica basilica di Santa Maria degli Angeli, dove si conclude il percorso, da cui si gode una splendida veduta della città di Assisi.
Torniamo al mare, ma nelle Marche. La pista ciclopedonale Pesaro-Fano è davvero per tutti: si pedala a pochi passi dal mare per 13 km interamente pianeggianti. Se proprio ci si vuole concedere una deviazione, all’altezza di Fosso Sejore si può puntare sull’area floristica protetta Baia del Re dove si trova un sentiero organizzato con diversi pannelli informativi che spiegano le numerose specie che caratterizzano questo sito.

Un tratto della pista ciclabile dell'Acquedotto pugliese

Nelle regioni del Sud

Lo sviluppo delle ciclovie nel Meridione è meno avanzato. Ma ce ne sono almeno un paio che meritano di essere citate. Come la pista ciclabile dei Tre Ponti, sulla riviera abruzzese, un percorso facile che si sviluppa su 23 km tra Martinsicuro e Cologna, in provincia di Teramo. I tre ponti che danno il nome al percorso sono: quello che attraversa il torrente Vibrata e anticipa Alba Adriatica, il ponte di legno sul Salinello dopo Tortoreto e l’ultimo, quello sul Tordino, che immette su Cologna, destinazione finale della pista.
Per concludere con il tratto dell’Acquedotto Pugliese in provincia di Brindisi, tra Figazzano a Ceglie Messapica, di soli 11 km, quindi adatto anche per gite di andata e ritorno. Si tratta del primo tratto del corridoio acquedottistico più famoso d’Italia e passa da località molto interessanti, come Cisternino, che può meritare una deviazione per ammirare il suo pittoresco centro storico pittoresco, o Ceglie Messapica che, grazie anche ai suoi trulli e alle grotte carsiche, è stata riconosciuta Città d’arte e Terra di gastronomia.

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