Vignetta antisemita: esponente Cinque Stelle nella bufera
Monica Amore ha postato una vignetta in cui gli ebrei vengono disegnati con i tratti tipici della propaganda nazista. L'obiettivo era criticare il Gruppo Editoriale Gedi.
Bufera su una consigliera dei Cinque Stelle, no-vax e con nuance complottiste, che ha pubblicato una vignetta antisemita per criticare il maxi-gruppo editoriale "Gedi". Si tratta del colosso mediatico più importante d'Italia, che comprende quotidiani del calibro di "Repubblica" e "La Stampa", radio come "Deejay" e "Capital". Presidente è John Elkann, nipote di Gianni Agnelli.
L'ipotesi del sionismo
Ebbene, la grillina Monica Amore ha postato un'immagine shock in cui le testate del gruppo (che ricomprende tantissimi giornali anche più piccoli e locali come ad esempio "Il Tirreno" e "La Nuova Ferrara") erano accostate a disegni ispirati alla propaganda nazista. I tratti somatici tipici con naso adunco e labbra sporgenti, una Stella di David cucina sulla schiena e la classica kippah ebraica sulla testa sono di chiara ispirazione antisemita. La Amore, par di capire, fa propria l'ipotesi di complotto sionista: un'idea che, dopo la Seconda Guerra Mondiale, ha circolato parallelamente in molte società mondiali per contestare i diritti ebraici dello Stato di Israele. Che gli ebrei abbiano uno stra-potere occulto nel mondo, a suon di miliardi di dollari e losche strategie affaristiche, è un'ossessione che non si riesce ad estirpare. E periodicamente, la menzogna storica dei cosiddetti "Saggi di Sion" torna a fare capolino.
Antisemiti all'italiana
In questo caso l'antisemitismo e il complottismo dell'esponente Cinque Stelle si è declinato all'italiana. La sua tesi: ecco qua, tutto questo sistema mediatico è soggetto al controllo della lobby ebraica. Apriti cielo! La Amore subito è stata investita da un'ondata di critiche, insulti e perfino minacce (come accade spesso sui social) tanto da dover rimuovere il suo inopportuno post. La sindaca Chiara Appendino ha immediatamente preso le distanze, come pure il Movimento. Ecco la versione ufficiale dei Cinque Stelle:
"Purtroppo una nostra consigliera ha pubblicato una card raffigurante le testate del Gruppo Gedi sulla quale erano presenti vignette antisemite. Una volta notato il particolare ignobile, ha immediatamente rimosso il post e si è scusata. (...) La consigliera Amore, con modi avventati e non giustificabili, voleva porre una riflessione sull'editoria. (...) Ci uniamo alle sue scuse verso chiunque si sia sentito offeso da una rappresentazione che evoca una delle pagine più buie della storia".
La "pezza" di Serritella
Il deputato grillino torinese Davide Serritella ha provato a metterci una "pezza" chiedendo comprensione per chi sbaglia. Ecco parte del suo ragionamento:
"(Monica) ha ammesso di non aver fatto caso alle vignette dell’immagine postata e di non aver nulla a che fare con l’antisemitismo. (...) Credo sia opportuno comprendere che si è trattato solo di un errore e porre fine all’odio scatenato contro la stessa consigliera (...). Un errore commesso ingenuamente non può provocare la bestialità umana alla quale molte persone stanno dando sfogo. (...) Cerchiamo di tenere un clima umano in cui si contempli un minimo di comprensione e perdono. A tutti può capitare di sbagliare".
Sulla vicenda si sono espressi con parole durissime anche molti esponenti del mondo giornalistico ed editoriale, come ad esempio il direttore del quotidiano La Stampa Massimo Giannini. Ma c'è da scommettere che la vignetta antisemita dell'esponente Cinque Stelle farà ancora discutere.