Referendum: Torino fa alzare la media nazionale, ma non si arriva al quorum
E mentre si aspettano i dati definitivi è polemica per le parole del consigliere comunale della Lega che ieri su Facebook, dopo le prime proiezioni relative all'affluenza, ha invitato l'opposizione "ad andare a cuccia"

I seggi sono stati chiusi alle 15 e come era prevedibile le proiezioni raccontano di un'affluenza di appena il 30% degli aventi diritto al voto.
Nessuno dei quesiti ha quindi raggiunto l'obiettivo di abrogare le leggi su lavoro e cittadinanza.
Per cosa si votava
La Corte Costituzionale ha dichiarato ammissibili i seguenti cinque quesiti:
- Contratto di lavoro a tutele crescenti – Disciplina dei licenziamenti illegittimi: Abrogazione;
- Piccole imprese – Licenziamenti e relativa indennità : Abrogazione parziale;
- Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi;
- Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici: Abrogazione;
- Cittadinanza Italiana: Dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la concessione della cittadinanza italiana
Perché i referendum siano validi è necessario che si rechi alle urne almeno il 50% più uno degli aventi diritto al voto.
Affluenza in Piemonte
In Piemonte l’affluenza ai seggi per i referendum sarebbe arrivata al 31%. È quanto si ricava dai primi dati disponibili on line, provvisori e suscettibili di modifiche in base a quanto comunicato dalle sezioni (finora circa mille su 4.803).
Sempre secondo le prime segnalazioni, Torino è la provincia in cui si è votato di più (36%). Il fanalino di coda è invece il Verbano-Cusio-Ossola, fermo a circa il 25%.
Polemica per le parole di Giuseppe Catizone

E mentre si aspettano i dati finali intanto imperversa la polemica per le parole di Giuseppe Catizone, vicepresidente della Commissione Lavoro, pubblicate ieri sera intorno alle 19, quando l'affluenza era intorno al intorno al 15,9% a livello nazionale, il consigliere comunale della Lega, vicecapogruppo di partito in Consiglio comunale al Comune di Torino ha infatti scritto su Facebook:
"Un successone... Adesso tornate a cuccia."
La risposta di Andrea Russi non si è fatta attendere, il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Sala rossa ha dichiarato:

"Per Catizone chi non la pensa come lui è un cane rabbioso da zittire. Per noi invece è una persona che esercita un diritto. E merita rispetto, anche quando la pensa diversamente. Forse qualcuno vive la democrazia come un fastidio. Noi continuiamo a considerarla un valore da difendere".