Piemonte sempre più vicino alla zona arancione rinforzata (o addirittura rossa)
Da lunedì nella nostra regione potrebbero chiudere tutte le scuole di ogni ordine e grado.
L’aumento dei contagi portano la Regione Piemonte sempre più vicina alla zona arancione scuro (o rinforzato).
Piemonte sempre più vicino alla zona arancione rinforzata (o addirittura rossa)
La fotografia di un contagio che cresce, di un virus che è cambiato, arriva dall’Ospedale Martini di Torino il più grande Covid hospital della città, completamente riconvertito ormai da mesi. Quasi tutti pieni i 190 posti letto, si ricovera ancora grazie al “turn over”. Restano ancora indenni solo le terapie intensive, il cui impatto dei contagi si fa vedere generalmente dopo due settimane.
I bollettini regionali attestatisi ormai oltre i mille positivi al giorno assumo l’aspetto di un’onda da fermare. Sembrano suggerire nuove misure, più restrittive. Ecco quindi che, oltre ai 22 comuni già in zona rossa, potrebbe scurirsi ancora tutto il Piemonte. Si fa l’ipotesi di un arancione rafforzato, o addirittura di rosso.
Da lunedì 8 marzo 2021, intanto in Piemonte, inizierà la didattica a distanza per gli studenti delle seconde e terze medie, oltre che per le superiori. Ma se si dovesse arrivare all'arancione rafforzato le chiusure potrebbero riguardare tutte le scuole di ordine e grado.
Dati in peggioramento
“I valori sia sulle terapie intensive che ordinarie sono ancora sotto soglia, pur registrando un incremento – aggiunge il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio. Quindi, nonostante non si siano ancora accese le spie dell’allarme, abbiamo una situazione che ci dice che quotidianamente le cose stanno peggiorando. Per questo, come abbiamo iniziato a fare con le zone rosse e faremo ancora nei prossimi giorni, dobbiamo essere pronti a intervenire chirurgicamente laddove necessario”.
Zona rossa?
Piemonte in zona rossa? “Siamo di fronte a dati che monitoriamo ormai da settimane – risponde Cirio -, per cui il sistema sanitario si è predisposto. Oggi però bisogna anche saper assumere le decisioni di contenimento che si rendono necessarie”. Quello che preoccupa, ribadisce il governatore piemontese è la variante inglese: “Ormai metà dei casi in Piemonte – ricorda – sono da variante inglese, che corre di più, è più veloce e quindi ti chiede di anticipare di più le misure che avresti adottato con un’altra tempistica parlando di Covid ‘tradizionale’. Per questo – conclude Cirio – ho chiesto un monitoraggio quotidiano e ogni due giorni facciamo il punto, pronti a intervenire con ordinanze o misure di carattere regionale, come le zone rosse predisposte in questi giorni che sono l’attuazione di questo monitoraggio”.