Natale senza sci: il Governo ci ripensa proprio quando era pronta la bozza delle regole per gli impianti
Se a gennaio si potrà inaugurare la stagione sciistica dipenderà naturalmente dall'andamento epidemiologico.
Fino a pochi giorni fa il Governo era al lavoro per redigere le “linee guida delle Regioni per l'utilizzo degli impianti di risalita nelle stazioni e nei comprensori sciistici”. Insomma una serie di regole per poter riaprire in sicurezza gli impianti. Secondo indiscrezioni delle ultime ore, invece, le piste da sci potrebbero rimanere chiuse almeno per tutto dicembre. E' quanto si sta discutendo in vista del nuovo Dpcm che andrà a sostituire quello in vigore in scadenza giovedì 3 dicembre 2020.
Le regole per gli impianti sciistici
Restano in bozza insomma le “linee guida delle Regioni per l'utilizzo degli impianti di risalita nelle stazioni e nei comprensori sciistici”. Il documento dovrà passare per la Conferenza delle Regioni e poi anche fra le mani del Cts. Se a gennaio si potrà inaugurare la stagione sciistica dipenderà dall'andamento epidemiologico. of course.
Ma ecco le anticipazioni sulle regole da adottare sulla neve:
- Impianti aperti solo nelle zone gialle e arancioni.
- Mascherina obbligatoria, meglio se sotto lo scaldacollo.
- 50% dei posti su cabinovie e funivie, 100% sulle seggiovie aperte.
- L'impianto potrà erogare un numero massimo di skipass giornalieri, da acquistare solo online per evitare code.
- Bar e rifugi sulle piste "après ski" aperti ma solo con posti a sedere.
- I gestori dovranno applicare misure per garantire il distanziamento.
Chiaro anche che per le aree arancioni resta il problema che sono consentiti spostamenti liberi (senza autocertificazione, per intenderci) internamente ai Comuni, per cui in teoria non sarà facile raggiungere le vette... a meno che non sia prevista qualche specie di deroga.
Si vedrà, di sicuro non arriveranno sciatori da altre regioni, essendo comunque la mobilità fra una e l'altra ancora limitata.
Gli ambientalisti in Lombardia: "No alla riapertura degli impianti sciistici e no ai ristori"
Conte aveva già messo le mani avanti sul Natale
"Niente baci e abbracci, festoni e festini indipendentemente dalla curva epidemiologica".
Così il premier giovedì scorso nel corso di un collegamento con l’Associazione nazionale Comuni italiani.
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C’è molta attenzione verso le festività natalizie. Neppure il Governo ha la palla di vetro, ma stiamo rilevando segnali positivi riguardo all’andamento della curva epidemiologica. Le misure che abbiamo adottato cominciano a rivelare i primi effetti positivi.
In questo momento neppure gli scienziati si avventurano a dire come sarà la curva sotto Natale: dobbiamo arrivare in prossimità e capire come dosare i nostri interventi.
Ci stiamo preparando a vari scenari.
Per Natale dobbiamo già predisporci a passare delle festività in modo più sobrio, rispetto agli anni scorsi e ci auguriamo rispetto al Natale prossimo.
Veglioni, festeggiamenti, baci e abbracci: questo non è possibile. Al di là delle valutazioni scientifiche, occorre buonsenso. Immaginate una settimana di socialità scatenata come è quella che di solito ci accompagna, significherebbe pagare a gennaio un innalzamento brusco della curva, in termini di decessi, di stress sulle terapie intensive e sull’area medica che non possiamo consentire, sarebbe folle.
Ci auguriamo comunque che l’economia possa svilupparsi, che si possano fare acquisti e scambiarsi dei doni, ma certo baci e abbracci, festoni e festini non è pensabile, indipendentemente dalla curva epidemiologica.
Intanto c’è l’accordo tra le Regioni alpine
Intanto è stato diffuso proprio oggi, lunedì 23 Novembre 2020, un comunicato congiunto a firma di Martina Cambiaghi (assessore allo Sport e Giovani della Regione Lombardia), Daniel Alfreider (vicepresidente della Provincia Autonoma di Bolzano), Luigi Giovanni Bertschy (vicepresidente della Regione Valle d’Aosta), Sergio Bini (assessore al Turismo della Regione Friuli Venezia Giulia), Federico Caner (assessore al Turismo della Regione Veneto), Roberto Failoni (assessore al Turismo della Provincia Autonoma di Trento) e Fabrizio Ricca (assessore allo Sport della Regione Piemonte):
“Pur con la piena consapevolezza delle difficoltà e delle incertezze dettate da questo difficile momento – scrivono gli assessori – tutto il sistema turistico sta lavorando alacremente per un avvio in sicurezza della stagione invernale con il coordinamento degli Assessori agli impianti a fune di Val d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Provincia di Trento, Provincia di Bolzano, Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Il primo importante passo – continuano – è stato fatto questa mattina, in sede di Conferenza delle Regioni e delle Provincie autonome con l’approvazione delle linee guida per l’utilizzo degli impianti di risalita nelle stazioni e nei comprensori sciistici da parte degli sciatori amatoriali. Il documento individua tutte le misure di prevenzione del contagio da SARS-CoV-2 da predisporre per l’utilizzo in sicurezza degli impianti di risalita all’interno di stazioni, aree e comprensori sciistici nella stagione invernale.
Alla luce, tuttavia, delle notizie riguardanti le misure che il Governo intende adottare nel prossimo DPCM, secondo le quali si esclude la possibilità di aprire gli impianti a fune per le festività natalizie, gli assessori delle regioni alpine chiedono al Governo di rivedere questa scelta che metterebbe in crisi un intero sistema, che porta un notevole indotto economico, lavorativo e sociale per l’intero Paese.
Del resto – proseguono – sono molte le realtà imprenditoriali legate alla stagione bianca – tra cui scuole di sci, noleggi, aziende di trasporto, hotel e ospitalità in genere, ecc. – che aspettano risposte per programmare la stagione invernale, e tutte che stanno partecipando in maniera corale al grande lavoro di preparazione e messa a punto degli standard di sicurezza per sciatori e addetti. Anche per incoraggiare chi è impegnato in questo sforzo, oltre che per sollecitare il Governo, le Regioni dell’arco alpino intendono dare un segnale concreto all’intero sistema economico condividendo la necessità di darsi una data comune per l’avvio della stagione bianca, tenuto conto del quadro sanitario che andrà a delinearsi nelle prossime settimane.
Siamo tutti ben coscienti delle difficoltà del momento – evidenziano gli assessori agli impianti a fune delle regioni alpine – ma vogliamo e dobbiamo guardare al futuro con atteggiamento positivo, consapevoli soprattutto dell’importanza che l’industria dello sci ricopre per l’economia italiana. Grazie all’approvazione delle linee guida per gli impianti sciistici potremo garantire un avvio in sicurezza della stagione invernale".