La sindaca Appendino condannata punta alla rivincita in Appello e la "base" la sostiene
Parole di conforto anche da Beppe Grillo, invece Fratelli d'Italia appende uno striscione in piazza.
Non è finita. In primo grado Chiara Appendino è stata condannata e quindi ha dovuto autosospendersi dai 5 Stelle, mettendo a rischio anche la possibilità di far carriera all'interno del Movimento in chiave nazionale. Una svolta negativa, quella giunta con la sentenza di ieri relativa a una complessa vicenda che ha a che fare col Bilancio del Municipio e con un debito di 5 milioni dovuto alla cassaforte immobiliare delle fondazioni bancarie piemontesi, la società Ream.
Appendino condannata punta alla rivincita
Ma la sindaca punta alla rivincita in Appello per riabilitarsi, anche agli occhi della base, che sembra tuttavia continuare a sostenerla nonostante tutto. Luigi Chiappero, avvocato della Appendino, ha sottolineato come tre su quattro capi d'imputazione (abuso d'ufficio compreso) siano caduti: l'ultimo relativo a un falso in atto pubblico ("solo sei mesi di pena, il minimo, che testimonia l'irrilevanza del fatto) la difesa della sindaca conta di risolverlo in secondo grado.
La "base" continua a sostenere la sindaca
In tutto questo i fedelissimi dei Cinque Stelle invitano Chiara Appendino a non mollare e anche Beppe Grillo con un post su Facebook ha sostenuto la sindaca, parlando al massimo di un errore fatto in buona fede, riguardo al reato contestato.
Di avviso diametralmente opposto il movimento giovanile di Fratelli d'Italia, che questa notte davanti al Comune di Torino ha affisso uno striscione provocatorio con la scritta "HONESTÀ, HONESTÀ".