Incendi boschivi e piromani, la Regione Piemonte vara il piano a tolleranza zero
L'assessore Marco Gabusi: "A rischio soprattutto le zone in provincia di Torino, Biella e Verbania".
Incendi boschivi: la Regione Piemonte capofila dell'offensiva contro i piromani e per la prevenzione dei "roghi spontanei". Più efficacia, più efficienza, più sicurezza del personale per ridurre gli incendi nei boschi del Piemonte.
Regole in vigore fino al 2025
Sono questi i criteri che hanno guidato la redazione del nuovo Piano regionale antincendi boschivi 2021-2025: il documento di previsione, prevenzione e lotta agli incendi boschivi approvato oggi dalla Giunta Cirio. Così l'assessore Marco Gabusi:
"Abbiamo realizzato questo piano in tempi rapidi grazie alla collaborazione di tutti i soggetti coinvolti. Carabinieri Forestali, Vigili del fuoco, Corpo Volontari Aib Piemonte, Arpa Piemonte e Università di Torino Dipartimento di scienze forestali. È un piano quanto mai attuale anche in considerazione dei numerosi incendi che hanno impegnato in questi giorni il Sistema antincendi boschivi piemontese, soprattutto nelle province di Torino, Biella e Verbania. Anche se il maltempo ci sta dando una tregua il Sistema Antincendi Boschivi tiene alta la guardia poiché già da sabato pomeriggio è previsto vento forte dal Centro funzionale Arpa Piemonte, che farà risalire il rischio incendi".
Condiviso dalle Istituzioni
Il Piano 2021-2025 è stato progettato, condiviso e redatto con la collaborazione di tutte le componenti istituzionali, volontarie, tecnico scientifiche piemontesi. In sintesi, descrive i processi tecnici, organizzativi ed amministrativi necessari alla protezione del territorio forestale dagli incendi. I temi sviluppati sono: l’analisi dei caratteri territoriali e climatici; la descrizione del sistema operativo antincendi boschivi del Piemonte; le banche dati e statistiche degli incendi in Piemonte; la zonizzazione del rischio; il cambiamento climatico e azioni potenziali; gli interventi per la prevenzione; il sistema di previsione del pericolo; l’organizzazione del dispositivo di lotta attiva; l’attività per la sicurezza degli operatori Aib; il piano economico per la realizzazione degli obiettivi descritti. Nella speranza che episodi di piromani come quelli registrati nel recente passato per gli incendi boschivi del Piemonte non si debbano più verificare.