Il Movimento 5 Stelle davanti ai cancelli di Mirafiori: "Noi siamo da sempre vicini ai lavoratori"
Chiara Appendino: "Elkann, dopo la ridicola audizione in cui non ha risposto alle nostre domande"; Conte: "Per noi il salario minimo in Italia resta una priorità"

Nella giornata di ieri, venerdì 21 marzo 2025, il Movimento 5 Stelle, Sumar, La France Insoumise, Sinistra Italiana, Ptb si sono presentati davanti ai cancelli della Fiat (oggi Stellantis) a Torino, per parlare con operai e sindacati in merito al futuro dell'automotive in Italia e in Europa.
Nel pomeriggio gli esponenti della sinistra si sono spostati nella sala conferenze del Museo dell'Automobile dove hanno tenuto una tavola rotonda sempre sul futuro degli stabilimenti torinesi e sul mondo del lavoro oggi fortemente condizionato dal capitalismo sfrenato.
La ministra Diaz: "Quando diamo più diritti governiamo meglio"
La ministra del Lavoro di Spagna, Yolanda Diaz (Sumar):
"In Spagna abbiamo alzato il salario minimo e la nostra azione non piace alle destre. Il salario minimo è per ridurre le diseguaglianze e povertà. Abbiamo fatto una riforma del mercato del lavoro che oggi sta dando molti frutti. Quando diamo più diritti governiamo meglio.
Abbiamo abbassato da 40 a 37 le ore di lavoro. So che è una proposta radicale, democratica, femminista, ecologista. La democrazia deve arrivare anche all'economia. Diminuire le ore di lavoro vuol dire aumentare la qualità della vita e la produttività.
Altro aspetto: la salute mentale. Noi puntiamo a cambiare il registro del lavoro per capire in tempo reale qual è la giornata di lavoro, ad esempio, nei campi. C'è, purtroppo, tanto straordinario illegale.
Bisogna, nell'era digitale, garantire il diritto alla disconnessione. Rendere concrete delle proposte significa dare speranza".
Pasquale Tridico (M5s):
"Il reddito di cittadinanza era uno strumento di non ricattabilità. Diciamolo pure che se lo stipendio non è giusto, non è adeguato al costo della vita c'è solo una cosa: sfruttamento".
Conte: "Il decreto Dignità è stata una svolta".
"Nel 2018 il decreto Dignità è stata una svolta. Abbiamo rotto un indirizzo politico che si stava consolidando. Ha assegnato un principio: dare stabilità al lavoratore. Abbiamo messo un miliardo per rafforzare e implementare la forza lavoro.
In questi anni ci è stato detto che il salario minimo non serve e che rischia di compromettere la questione sindacale. Ma non è più cosi. Anzi: non lo è mai stato.
Da noi è di 9 euro all'ora. La Meloni, lo voglio precisare, ha detto no al salario minimo legale. Qui c'è tanta povertà e tanti giovani e non hanno bisogno più che mai del salario minimo. Con Nicola Fratoianni abbiamo un progetto comune e lo porteremo avanti.
Infine aggiungo: abbiamo un capitalismo finanziario che diventa sempre politico. Tutto ciò ha delle forti ripercussioni".
Nicola Fratoianni (Sinistra Italiana):
"Noi vorremo la Diaz come ministra. Ciò che avete fatto in Spagna lo possiamo definire a tutti gli effetti uno strumento potente. Deregolamentare, portare fuori lo spazio pubblico, ridurre i diritti è la ricetta che ha creato povertà e malessere.
La destra usa un nome di una festa per una riforma. L'esempio spagnolo ci fa capire che si possono fare belle cose per tutti. Mi chiedo: cosa ci vuole a capire che se un lavoratore riceve una paga sotto una certa soglia è sfruttamento? Il riamo dell'Europa è un suicidio".
Andrea Russi, capogruppo M5s:
"Stamattina sono stato a #Mirafiori, dove la situazione è drammatica: la fabbrica è in crisi e con essa rischiano di scomparire migliaia di posti di lavoro. Torino sta pagando il prezzo più alto, mentre il Governo riduce le risorse per l'automotive e destina miliardi al riarmo. Non possiamo permettere che l’unica soluzione sia quella di trasformare le nostre fabbriche in produttori di armi anziché di auto.
Torino ha le risorse per riprendersi e non diventare un deserto produttivo. Abbiamo un patrimonio industriale unico e grandi potenzialità nell'innovazione e nella transizione ecologica. Serve un piano serio per rilanciare l'automotive, restituendo alla città il suo ruolo di centro di eccellenza nella produzione di veicoli elettrici e sostenibili. È fondamentale valorizzare la forza del nostro indotto e preservare la nostra identità industriale. Oggi, insieme al MoVimento 5 Stelle Torino, Sinistra Italiana e The Left, siamo stati in presidio alla Porta 2 di Mirafiori con le lavoratrici e i lavoratori per chiedere risposte concrete e costruire un futuro di innovazione e sviluppo per la nostra città".
Chiara Appendino, ex sindaca di Torino:
"Noi ai cancelli delle fabbriche ci siamo da sempre, in tutta Italia, e conosciamo la sofferenza di chi vive il dramma della cassa integrazione come i lavoratori di Mirafiori, di chi vede gli stabilimenti chiudere, di chi sente solo il rumore del silenzio come a Termoli dove del progetto della Gigafactory non si sa più nulla, di chi subisce le commesse tagliate.
Elkann, dopo la ridicola audizione in cui non ha risposto alle nostre domande, ha pure osato dire che queste persone dovrebbero dirgli grazie.
Non osi ripetere questa nefandezza: siamo tutti noi a dover ringraziare i lavoratori e gli imprenditori che ci mettono la faccia e lottano ogni giorno perchè l'automotive italiana non venga definitivamente seppellita".











