Dal Parlamento

Giacometto: "Una riforma fiscale per far crescere il Paese"

Intervista al deputato torinese di Forza Italia e componente della Commissione Finanze della Camera, che ci ha parlato anche dei decreti Sostegni bis e Semplificazioni.

Giacometto: "Una riforma fiscale per far crescere il Paese"
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Riforma fiscale, della giustizia e della pubblica amministrazione sono i tre nodi su cui l’Italia è chiamata a intervenire per poter utilizzare al meglio i fondi europei per la ripresa economica. Riforme che ci permetteranno di tornare ai livelli pre pandemia. Ne è convinto Carlo Giacometto, deputato torinese di Forza Italia e componente della Commissione Finanze alla Camera.

Giacometto: “Una riforma fiscale per far crescere il Paese”

“Come Commissione Finanze - ci spiega Giacometto - ci siamo appunto occupati della riforma dell’Irpef e delle altre forme di tassazione, un tema che ci ha visti impegnati nei mesi passati in una serie corposa di audizioni dei vari soggetti coinvolti, i cosiddetti stakeholders, e che ci ha portato a produrre un documento di sintesi delle proposte dei vari gruppi parlamentari. Come Forza Italia abbiamo portato le nostre proposte, quali la riduzione dell’aliquota marginale per la classe media, l’abolizione dell’Irap e l’estensione della no tax area fino a 12.000 euro di reddito”.

Un testo che rappresenta tutta la Commissione?

“Si è trattato di un lavoro di mediazione con gli altri gruppi. Noi ovviamente spingiamo per i meccanismi premiali su chi aumenta i posti di lavoro e la redditività, ma abbiamo cercato di lavorare sui principi meno divisivi tra i gruppi. Dopodiché il Governo ha ampia facoltà di decidere. Noi teniamo molto alla nostra identità: Forza Italia vanta numerosi tentativi di imitazione sul tema della riforma fiscale, ma l’originale è sempre quello più credibile. Per noi non si tratta solo di numeri o di un mancato gettito erariale. Bisogna invece valutare tutti gli aspetti indotti, come l’aumento dei posti di lavori e quindi dei consumi con tutte le ricadute positivi non misurabili immediatamente”.

E adesso?

“Questo documento diventerà la base sulla quale il Governo proporrà un disegno di legge delega da presentare al Parlamento, che poi sarà votato dalle Camere, che delegheranno il Governo stesso a legiferare con un decreto legislativo, così da entrare immediatamente in vigore”.

Si tratta di un passaggio importante e urgente?

“Il disegno di legge delega dovrà essere votato entro il 31 luglio, perché si tratta di una delle tre grandi riforme che il Governo italiano si è impegnato a fare per ottenere i fondi del Recovery plan. In base agli accordi presi dall’Italia e che sono alla base dei fondi del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ndr) vi sono, appunto, le riforme fiscale, della giustizia e della pubblica amministrazione”.

Su quali altri fronti è impegnato in questo momento?

“In Aula nelle prossime settimane arriveranno due provvedimenti molto importanti, che segnano un cambio di passa rispetto al governo precedente: il decreto Sostegni bis, che arriverà alla Camera il 5 luglio, e il decreto Governance del Pnrr e Semplificazioni, in discussione dal 12 luglio. Sono dei decreti già in vigore ma devono essere convertiti dalla Camera e poi dal Senato. Il Sostegni bis è necessario per dare fiato alle imprese che hanno dovuto ridurre l’attività a causa delle restrizioni sanitarie e per il quale il Parlamento ha votato il discostamento di bilancio, cioè l’autorizzazione a fare maggiore debito per sostenere le imprese. L’altro decreto, detto Semplificazioni, serve per poter portare avanti la grande riforma della pubblica amministrazione e delle modalità con le quali il comparto pubblico in generale si approccia ai temi dell’economia, semplificando il rapporto delle imprese con la pubblica amministrazione. Quindi, due provvedimenti davvero importanti”.

Quali sono, secondo lei, gli aspetti più innovativi di questi provvedimenti?

“Con il Sostegni bis siamo passati alla logica di risarcire i costi fissi sostenuti dalle imprese, costi che in passato non erano considerati. Le ultime stime dicono che a fine 2021 l’Italia avrà una crescita superiore alle aspettative di qualche mese fa, con un aumento del Pil di circa 5 punti percentuali su base annua. Questo dimostra che, comunque, la vera medicina - aldilà dei sostegni – è quella che consente alla gente di lavorare. Questa è la filosofia del Governo Draghi, un elemento che si connette col decreto Semplificazioni e Governance, il quale ci permetterà di essere immediatamente operativi per l’utilizzo della prima tranche di finanziamenti da parte dell’Unione europea e di semplificare le procedure per chi fa impresa e sviluppo di poter ripartire meglio rispetto a prima”.

Il vostro sostegno al Governo è convinto.

“Forza Italia ha voluto fortemente questo governo e ritiene che la scelta sia stata - alla prova dei fatti - lungimirante, sia dal punto di vista sanitario che economico. I dati ci danno ragione: avremo una crescita a fine anno superiore rispetto alle attese, che ci consentirà di tornare ai livelli pre pandemia già nel 2022, prospettiva che prima non era così scontata”.

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