2021-2023

Diciotto miliardi all'anno: approvato il Bilancio della Regione Piemonte

Rilevanti gli investimenti. Ecco gli àmbiti di intervento. Soddisfatti Cirio e Tronzano.

Diciotto miliardi all'anno: approvato il Bilancio della Regione Piemonte
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Approvato a maggioranza, dopo un lungo iter il Bilancio di Previsione 2021-23 della Regione Piemonte. Un Bilancio incardinato da quelle che erano, come hanno detto il presidente Alberto Cirio e l’assessore Andrea Tronzano, le indicazioni della Corte dei Conti che prevedono di garantire solo spese obbligatorie e interventi per fronteggiare l’emergenza Covid con un taglio generale della spesa corrente.

18 miliardi all'anno

I numeri del Bilancio regionale prevedono per i tre anni introiti di 18 miliardi circa all'anno. Per la precisione: entrate (e di conseguenze uscite) in competenza sul 2021 per 19,928 miliardi di euro, mentre per l’esercizio 2022 vi sono entrate di competenza per 18,993 miliardi di euro e per l’esercizio 2023 sono previste entrate in competenza per 18,621 miliardi di euro. Soddisfatto l'assessore Tronzano:

“Sono soddisfatto del lavoro portato a termine e grazie al contributo di tutti. In un momento di difficoltà oggettiva legato alla pandemia siamo riusciti a dotare l’Ente di un Bilancio che mette in sicurezza i conti e dà anche alcune prospettive su diversi settori. Abbiamo fatto fronte a 550 milioni per la copertura dei mutui, mentre 323 milioni sono stati riservati al disavanzo e 123 milioni destinati a un fondo per i crediti forse inesigibili. (...) Nella predisposizione del documento abbiamo dovuto far fronte a mancate entrare a causa della sospensione delle cartelle esattoriali, con 68 milioni in meno per il recupero dell’evasione del bollo auto. In questo Bilancio inoltre mancheranno anche i 90 milioni del mutuo acceso dalla Giunta regionale precedente e i 200 milioni derivanti dal rientro di capitale di Finpiemonte".

E' stato quindi approvato il Bilancio della Regione Piemonte.

Gli àmbiti di intervento

Ma nonostante molte difficoltà la Giunta regionale ha individuato i settori su cui è indispensabile continuare a credere. Investendo soldi pubblici appunto. Ecco nel dettaglio. 412 milioni per lavoro e formazione (85,5 milioni per il mercato del lavoro, 46 milioni per la formazione professionale, 14 milioni per il sostegno all’occupazione, 265 milioni per la politica regionale per il lavoro e la formazione). Istruzione e diritto allo studio 79 milioni (di cui 9,911 sull’edilizia scolastica e 26,4 milioni per le borse di studio). Politiche Sociali 226 milioni (di cui 26 milioni sulla disabilità, 71 milioni sulle politiche per gli anziani e 53 milioni per gli interventi per i soggetti a rischio di esclusione sociale e 1 milione sul banco alimentare a sostegno nuove povertà). Sulla sanità destinati 10 milioni per gli emotrasfusi e 10 milioni per la medicina territoriale. Per gli Extralea 50 milioni. Tutela del territorio e dell’ambiente 192 milioni (27 milioni sulla tutela e valorizzazione delle risorse idriche; 27 milioni sullo sviluppo sostenibile dei territori montani e dei piccoli comuni). Sviluppo economico e competitività 232 milioni (9 milioni su industria Pmi e artigianato, 7 milioni commercio, 208 milioni per la competitività e sviluppo economico). Trasporto e diritto alla mobilità 695 milioni. Agricoltura e politiche agroalimentari 83 milioni. Cultura 79 milioni. Turismo 35 milioni. Politiche giovanili sport e tempo libero 19 milioni.

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