Consiglio regionale, approvata la delibera per trasformare l'ospedale infantile Regina Margherita in un'azienda ospedaliera
Nel corso del dibattito la minoranza ha espresso molte perplessità
Nella giornata di ieri, martedì 19 dicembre 2023, a maggioranza, il Consiglio regionale ha approvato la proposta di delibera per trasformare, dal 1 gennaio 2024, l’Ospedale infantile Regina Margherita in Azienda ospedaliera.
Il provvedimento
Illustrando il provvedimento l’assessore alla Sanità Luigi Icardi ha spiegato che "l’Azienda sanitaria Città della Salute di Torino, con i suoi 10mila dipendenti e quattro Ospedali, è la più grande d'Italia ed è estremamente difficile da gestire e da amministrare”.
“I bambini – ha aggiunto l’assessore - hanno bisogno di cure diverse rispetto agli adulti e l'autonomia potrà assicurare maggiore attenzione per i piccoli pazienti. Per la nuova Azienda ospedaliera abbiamo predisposto un progetto assai articolato che prevede un distacco graduale. Se ci saranno maggiori costi, e al momento prevediamo solo quello per i direttori amministrativo, generale e sanitario, tali costi saranno ammortizzati dagli efficientamenti. In partenza ci sarà una serie di convenzioni, con gradualità si arriverà poi a un distacco completo. Abbiamo lavorato un anno per evitare qualsiasi intoppo: credo che sia stato fatto tutto ciò che andava fatto”.
Nel corso del dibattito la minoranza ha espresso molte perplessità:
Per Raffaele Gallo, intervenuto per il Pd con Daniele Valle e Maurizio Marello annunciando la non partecipazione al voto del proprio gruppo, “si tratta di un’operazione che, in assenza del Piano sociosanitario regionale, non si integra in una visione complessiva della sanità piemontese e appare assai incerta dal punto di vista della sostenibilità finanziaria”.
Francesca Frediani (M40 – Up), annunciando a sua volta la non partecipazione al voto, ha espresso dubbi “sul rapporto che si verrà a creare tra questa nuova realtà e la rete territoriale pediatrica, che rischia di lasciare gran parte della regione senza copertura per la medicina d’emergenza”.
Silvana Accossato (Luv) ha definito il progetto “fragile, dal momento che oggi l’occupazione dei posti letto è pari al 66%, delle sale operatorie pari al 67% e i ricoveri annuali sono 13.000: una realtà ben lontana da altri ospedali infantili italiani”.
Per Giorgio Bertola (Ev), che non ha partecipato al voto, “la discussione avrebbe richiesto qualche riflessione e approfondimento in più soprattutto dal punto di vista dei costi. Un buon amministratore non può votare un provvedimento senza conoscerne l’entità”.
Sean Sacco (M5s) ha espresso il timore che “tale disegno sia un modo per diminuire sempre più l’importanza delle nuove strutture pubbliche che devono nascere sul territorio e aprire le porte ai privati, condannando molte strutture all’oblio”
La maggioranza, invece, si è dichiarata fortemente convinta della bontà del provvedimento.
Per Alessandro Stecco (Lega) l’intento della delibera è “migliorare lo scenario in cui il Regina Margherita si troverebbe a competere nel proprio percorso verso l’Irccs, aumendo l’attrattività per i pazienti piemontesi che si rivolgono a strutture di altre regioni, potendo contare su una maggiore dinamicità e un’ulteriore specializzazione a target pediatrico”.
Alessandra Biletta (Fi) ha sottolineato “le molteplici sfide della Giunta sul fronte della sanità e la necessità di affrontare le criticità del sistema, come si propone la delibera oggi in discussione. I bisogni dell’area pediatrica necessitano di autonomia e si è compreso che l’assistenza di cui necessita il bambino è diversa da quella di cui ha bisogno l’adulto”.