Mascherine tricolori

Cimitero simbolico contro Amazon: "Qui riposano i diritti dei lavoratori"

Nel corso della notte, davanti alle sedi di Torino e Vercelli, sono state allestite delle tombe recanti le scritte rappresentative della morte dei diritti dei dipendenti.

Cimitero simbolico contro Amazon: "Qui riposano i diritti dei lavoratori"
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Un cimitero simbolico davanti alle sedi di Amazon. E' accaduto questa notte a Torino (Amazon Torrazza) e Vercelli: le Mascherine Tricolori hanno allestito, davanti agli stabilimenti piemontesi del colosso di e-commerce di Jeff Bezos, delle tombe fittizie che recano delle scritte rappresentative della morte dei diritti fondamentali dei lavoratori della multinazionale. Una situazione già segnalata dai sindacati in varie parti d'Italia.

Cimitero simbolico contro Amazon: "Qui riposano i diritti dei lavoratori"

Le Mascherine Tricolori tornano a farsi sentire. La loro azione di protesta contro Amazon è forte e simbolica. Davanti alle sedi di Torino (Amazon Torrazza) e Vercelli, questa notte, sono state allestite delle tombe simboliche che riportano delle scritte rappresentative della morte dei diritti fondamentali dei lavoratori della multinazionale di Jeff Bezos.

"Stiamo continuando a puntare i riflettori su Amazon per fare in modo che ai suoi dipendenti vengano riconosciuti i diritti lavorativi fondamentali. È ormai noto che il colosso dell’e-commerce sottopaghi i propri dipendenti e non conceda premi o benefit previsti dal contratto nazionale. Nonostante gli incassi milionari della società ai dipendenti è stata riconosciuta una gratifica di soli 300€ in busta paga. Una miseria rispetto all’aumento del fatturato degli ultimi mesi".

La situazione dei dipendenti degli stabilimenti Amazon nazionali è la seguente:

"Le persone che lavorano in Amazon sono costantemente sotto pressione, vengono controllate a vista durante turni massacranti e oltretutto hanno quasi tutti un contratto a tempo determinato. Proprio per questo nei giorni scorsi in molte sedi del colosso americano sono nate manifestazioni pacifiche dei dipendenti per chiedere maggiori tutele e stipendi più adeguati alle mansioni. Ovviamente noi continueremo a combattere al loro fianco. Il lavoratore non è uno schiavo e va trattato e pagato come merita".

Colpi di fucile contro la sede Amazon Torrazza

Era la serata dello scorso 23 novembre 2020 quando sono stati esplosi due colpi contro il polo logistico Amazon di Torrazza Piemonte. Gli spari avrebbero colpito lo stabilimento poco dopo le 19. Sulla delicata vicenda non ci sarebbero stati testimoni oculari. Un evento a cui ha fatto seguito, circa un mese più tardi, la protesta delle Mascherine Tricolori, decise più che mai a condannare la situazione di sfruttamento a cui sono continuamente sottoposti i dipendenti della multinazionale di e-commerce di Jeff Bezos.

 

La risposta dell'azienda

Amazon ha preso posizione sui fatti accaduti questa notte commentandoli attraverso una nota:

Amazon riceve critiche su diverse tematiche. Siamo diventati un bersaglio di diverse organizzazioni in cerca di visibilità per le loro cause. Spesso queste organizzazioni veicolano deliberatamente storie fuorvianti per un proprio tornaconto. Chiediamo pertanto che i fatti, le fonti e le storie vengano prima verificati, assicurando di non diffondere falsità e inesattezze.

 Siamo orgogliosi dei nostri dipendenti, ormai un milione in tutto il mondo, e di offrire loro la possibilità di svolgere diverse mansioni adatte a ogni tipo di persona. I nostri contratti includono un salario competitivo, numerosi benefit e ottime opportunità di carriera, il tutto in un ambiente di lavoro positivo, sicuro e moderno. Incoraggiamo chiunque a paragonare il nostro salario, i nostri benefit e il nostro posto di lavoro a quello dei principali operatori della grande distribuzione e datori di lavori in tutto il mondo.

 

 

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