Autonomia differenziata, Calderoli corre ad "alta velocità"
Il ministro: "Noi vogliano adeguare la velocità di tutti a una che non sia quella di oggi"
Nella giornata di ieri, 24 febbraio 2023, ha fatto visita all'ombra della Mole Antonelliana, il ministro per gli Affari regionali, Roberto Calderoli per discutere dell'autonomia differenziata in una riunione della Commissione Autonomia, a Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale del Piemonte.
"Chi teme che la mia proposta determinerebbe un'Italia a due velocità dovrebbe aprire gli occhi: l'Italia non a 2 ma 5 o 6 velocità c'è già oggi. Noi vogliano adeguare la velocità di tutti a una che non sia quella di oggi, ma sia un'alta velocità". - fa sapere alla Tgr Piemonte - "Fermo restando l'autonomia dell'Associazione dei Comuni, non credo che la posizione espressa da alcuni sindaci che ideologicamente sono contrari all'autonomia rappresenti la maggioranza dei sindaci in Italia: giovedì, in occasione della Conferenza unificata, ce la rappresenteranno. Anche i sindaci, oltre alle Regioni, hanno solo da trarre benefici dall'autonomia. Il ministro Fitto ha calcolato che ci sono almeno 80 miliardi di euro destinati alla coesione fermi nel cassetto che, se non vengono utilizzati entro tempi brevi, andranno persi”.
Il presidente della settima Commissione Autonomia, Riccardo Lanzo, che ha voluto l’incontro, nell’introdurre i lavori ha definito questo “un momento unico per il Consiglio regionale e per la Regione. Non si era mai verificata la circostanza di un ministro venuto in Commissione a discutere di un provvedimento: questo ci spinge ancora di più a seguire il percorso dell’autonomia, un vocabolo non astratto ma un progetto politico e amministrativo concreto”.
Il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia ha aggiunto:
“Questa è la legislatura dell'autonomia. Oggi è una giornata importante per tutti, al di là di appartenenze e ruoli, perché con l’approvazione della legge quadro da parte del Governo, è iniziata una fase nuova del processo di autonomia differenziata. Uno step che vede la Regione confrontarsi con il Governo per definire le materie e le relative risorse, e che vede iniziare il confronto fra le strutture della Regione e quelle dei Ministeri per definire in modo puntuale la divisione delle competenze e anche i risparmi di risorse che potremmo avere”.
La sua proposta sull'autonomia differenziata si scontra con delle resistenze nell'Anci che dovrebbe esprimere un parere entro giovedì prossimo. Il Piemonte intero, guidato dal forzista Alberto Cirio, la sposta in pieno:
"Grato al ministro Calderoli perché per la prima volta il Consiglio dei ministri ha dettato delle regole chiare, con le giuste garanzie perché questo non diventi uno strumento di disuguaglianza. Al contrario, l’autonomia differenziata può essere uno strumento che lima le possibili storture e divisioni che oggi esistono tra le Regioni. Torino è stata la prima capitale d'Italia. Noi siamo piemontesi innamorati del nostro Paese e siamo tra le regioni che abbiamo chiesto maggiore autonomia in attuazione della Costituzione, cioè la possibilità di togliere alcune competenze che ha in mano Roma e di occuparcene noi.
Federico Perugini (Lega):
“Il Ddl Calderoli è figlio della Costituzione, dà un punto di partenza nuovo perché è dimostrato che sinora l’Italia è stata amministrata in modo centrifugo, speriamo possa finalmente esserlo in modo centripeto”.
Paolo De Marchi (Lega):
“Sarebbe importante che con l’autonomia le Regioni dispongano della possibilità di assumere personale medico nella misura è necessaria ciascun sistema e fabbisogno”.
Ha chiuso i lavori il vicepresidente della Regione Fabio Carosso:
“Bene ha fatto il ministro a sottolineare come la riforma Del Rio sia stata problematica. Ben venga una riforma che possa farci tornare alle Province. È importante avere un ente intermedio che colleghi la Regione ai piccoli Comuni. Noi abbiamo il 51% di territorio montano e quindi sappiamo quanto sia importante anche rivedere la normativa che riguarda questa fondamentale fetta del territorio piemontese e italiano”.
Critiche dalle opposizioni
Il progetto dell'Autonomia non convince le opposizioni che siedono nei banchi del Consiglio regionale "come la scuola, il diritto all'istruzione". Dopo il via libera dei comuni il testo approderà in Parlamento.