Il Consiglio regionale del Piemonte, presieduto da Davide Nicco, ha avviato l’esame della proposta di delibera per l’adozione del Piano regionale delle attività estrattive (Prae) 2024-2034.
Avviato l’esame del Piano regionale delle attività estrattive
Illustrando il provvedimento, l’assessore alle Attività estrattive Marco Gallo ha spiegato che il Prae integra gli strumenti di tutela del territorio – dal Piano paesaggistico al Piano di assetto idrogeologico – con l’obiettivo di garantire la continuità delle imprese e, al tempo stesso, la protezione dell’ambiente. Il Piano riguarda in particolare i comparti degli agglomerati e dei materiali industriali di seconda categoria, che coinvolgono circa 300 aziende censite nella banca dati regionale.
Domenico Rossi (Pd) ha criticato il forte ritardo con cui il documento arriva al voto, ricordando che la legge istitutiva risale a nove anni fa, e ha contestato alla maggioranza di privilegiare gli interessi economici rispetto a quelli ambientali.
Di diverso avviso Claudio Sacchetto (Fdi), presidente della terza Commissione, che ha difeso il Prae come strumento necessario per programmare le attività estrattive e trovare “nuovi equilibri di sostenibilità”.
L’esame del Piano proseguirà nelle prossime sedute del Consiglio regionale, insieme alla discussione dei 21 emendamenti presentati.