Consiglio regionale del Piemonte

Approvata la legge che valorizza tutori volontari e amministratori di sostegno

Promossa da Magliano (Lista Cirio) per garantire maggiore tutela alle persone prive di autonomia

Approvata la legge che valorizza tutori volontari e amministratori di sostegno

Consiglio regionale del Piemonte: approvata all’unanimità la legge “Disposizioni per la promozione dell’esercizio, a titolo volontario, degli istituti giuridici di tutore di persone interdette e di amministratore di sostegno”, un provvedimento che rafforza il sistema di supporto alle persone fragili e valorizza il ruolo dei volontari chiamati a svolgere funzioni di tutela.
La legge mira a promuovere un modello regionale più trasparente, coordinato e fondato sulla partecipazione civica, in linea con la normativa nazionale e con la legge regionale 1/2004 sul sistema di interventi e servizi sociali. Obiettivo principale è facilitare il ricorso a tutori e amministratori di sostegno volontari, evitando possibili conflitti di interesse quando tali compiti ricadono su enti pubblici o professionisti che gestiscono numerosi incarichi contemporaneamente.

Per Silvio Magliano (Lista Cirio), primo firmatario del testo, “questa norma rappresenta un’opportunità in più per i cittadini che scelgono di prendersi cura delle persone in condizioni di fragilità, offrendo un percorso autentico di volontariato e responsabilità. Si introduce infatti una figura capace di affiancare chi non può compiere scelte autonome, senza sostituirsi ai servizi ma integrandoli. È un modo concreto per rispondere a un bisogno crescente e per costruire relazioni basate sulla fiducia. Questo provvedimento rafforza l’idea di comunità come luogo in cui ci si fa carico dell’altro, anche quando non è un parente, riconoscendo il valore sociale di un impegno discreto ma decisivo”.

Gianna Pentenero (Pd), relatrice di minoranza, ha spiegato che “questa legge risponde a una società in cui solitudine e fragilità crescono, offrendo strumenti più adeguati a chi sceglie di diventare tutore volontario. So per esperienza quanto sia complessa l’attività di controllo e quanto servano percorsi formativi seri per sostenere questo ruolo. Credo che un sistema più strutturato, affiancato da un terzo settore competente, possa davvero migliorare la presa in carico delle persone più vulnerabili. Per questo considero il provvedimento un contributo concreto e necessario”.

Alberto Unia (M5s) ha ricordato il “percorso condiviso in Commissione, motivo per cui voteremo a favore”.

“Questa proposta mette in luce criticità reali e offre una risposta equilibrata a un bisogno che cresce, soprattutto tra le persone anziane – ha spiegato Alice Ravinale (Avs) – l’introduzione di figure volontarie, con un numero limitato di casi, può diventare una risorsa preziosa per rafforzare un ruolo oggi spesso gravoso per i professionisti. È un intervento che amplia le possibilità del sistema e riconosce il lavoro essenziale svolto nei territori”.

Annalisa Beccaria (Fi) ha voluto ringraziare “il proponente e i relatori perché questa è una proposta etica che, nelle mani giuste, diventa una scelta di grande valore. Sosteniamo convintamente il provvedimento, nella convinzione che l’etica faccia davvero la differenza”.

“Con questo provvedimento rafforziamo in modo concreto la tutela delle persone più fragili, rendendo il sistema più chiaro, coordinato e vicino a chi ha davvero bisogno. Mettiamo ordine, introduciamo formazione mirata e garantiamo ai giudici nominativi preparati e realmente disponibili. È una misura responsabile che migliora ciò che non funziona e per questo, a nome del mio gruppo, esprimo voto favorevole”, ha spiegato Daniela Cameroni (Fdi).

Infine, Elena Rocchi (Lista Cirio) ha sottolineato “che questa legge offre un aiuto concreto ai piccoli comuni, dove spesso i sindaci si ritrovano personalmente a svolgere il ruolo di tutori con un carico enorme di responsabilità. La creazione di un elenco di tutori volontari formati può davvero fare la differenza per amministratori che operano in condizioni difficili”.

La norma prevede anche la realizzazione di percorsi formativi obbligatori per i volontari, erogati anche in collaborazione con i Centri di servizio per il volontariato, requisito necessario per l’inserimento negli elenchi gestiti dagli Uffici provinciali di pubblica tutela. Stabilisce, infine, che ogni volontario possa assumere al massimo due incarichi contemporaneamente, così da assicurare un rapporto diretto e personalizzato con ciascun beneficiario.