Visita sotto la Mole

A Torino arriva Mario Draghi, previste proteste in città

Il premier arriverà sotto la Mole per firmare con il sindaco Lo Russo un accordo grazie al quale la città riceverà un ingente finanziamento dal Governo.

A Torino arriva Mario Draghi, previste proteste in città
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Mario Draghi in visita a Torino oggi, martedì 5 aprile 2022: proteste e tensioni in città.

A Torino arriva Mario Draghi

Il Presidente del Consiglio Mario Draghi sarà oggi pomeriggio a Torino per firmare con il sindaco Lo Russo "Il Patto per Torino". Si tratta di un accordo che permetterà alla città di ricevere un ingente finanziamento dal Governo. Finanziamento però vincolato a quattro obiettivi da raggiungere, tra cui l'aumento dell'Irpef e la riscossione dei crediti.

Proteste in città

Ad accogliere il Premier sono già state annunciate diverse proteste. La prima è quella dei tassisti che, intorno alle 9, si sono radunati in piazza Vittorio preannunciano un presidio statico contro il decreto di legge concorrenza. Chiedono i decreti attuativi della riforma del settore taxi e noleggi con conducente e il non inserimento del servizio pubblico taxi nella direttiva Bolkestein oltre ad una regolamentazione del settore dei servizi digitali.

In piazza Palazzo di Città invece, un centinaio di attivisti no green pass, che si sono radunati al grido di "Draghi Torino non ti vuole". Tra loro anche Marco Liccione.

In piazza Castello annunciato l'arrivo del leader di Italexit, Gianluigi Paragone. Insieme a lui in piazza scenderanno varie anime del mondo dei no green pass. Anche in questo caso si tratterebbe di un presidio statico.

Infine alle 14, sempre in piazza Castello angolo via Palazzo di Città, un altro presidio statico della Cub Torino.

Esprimiamo la nostra opposizione ad un governo che decide l’invio di nuove armi e l’aumento della spesa militare; che assicura profitti miliardari alle imprese che producono armi ed energia; che privatizza i servizi sociali; che non fa nulla per fronteggiare le crisi industriali, né per contrastare la precarietà che ha inflitto al mondo del lavoro.

Noi non vogliamo la Torino dell’industria bellica, dove Cirio e Lo Russo vorrebbero ospitare le strutture della NATO!

Vogliamo la Torino dei nuovi lavori, utili all’ambiente e per la cura delle persone e del territorio: i soldi che si vogliono sperperare in armi, devono andare, invece, alla Sanità, all’Istruzione, all’Ambiente, ai Servizi Sociali!

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