“Tormenti, visioni, evasioni”, la mostra di Art Brut esposta a Palazzo Lascaris in via Alfieri 15 a Torino rimarrà aperta fino al 16 gennaio 2026, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17.
Nel periodo natalizio diverse le occasioni di visitarla anche durante le aperture straordinarie di domenica 7, 14 e 21 dicembre. Il palazzo rimarrà invece chiuso nelle giornate del 2 e 5 gennaio 2026.
Ricordiamo che tutti i venerdì pomeriggio, dalle 14.30 alle 18, sono a disposizione del pubblico le visite guidate gratuite a cura della associazione Forme in bilico aps. Una copia del catalogo viene omaggiata a tutti i visitatori.
La mostra è un progetto realizzato in collaborazione con l’associazione Forme in bilico e il Centro di Documentazione sulla Psichiatria, ex Ospedale
Psichiatrico di Collegno dell’AslTO3, Asl Città di Torino, MAET / Museo di Antropologia dell’Università degli Studi di Torino, Accademia Albertina di Belle Arti di Torino e Galleria Gliacrobati.
L’esposizione
L’esposizione, a cura di Tea Taramino e Lillo Baglio, propone una selezione di opere pittoriche e piccole sculture di grande impatto emotivo e visivo che fanno parte della ricca collezione del Centro di Documentazione sulla Psichiatria di Collegno, realizzate da artisti di formazione non accademica
che hanno frequentato il Centro Sociale Basaglia dopo la chiusura dei manicomi nel 1978.
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“Questa mostra è un viaggio nell’anima – afferma il presidente del Consiglio regionale Davide Nicco – sono quadri nati dal dolore che diventano segni di libertà, racconto e aiuto. Un percorso che intreccia arte e dignità umana.
Queste particolari opere sono testimonianze straordinarie di creatività, realizzate in condizioni di difficoltà, talvolta di evidente malessere, ma capaci di trasformarsi in messaggi e appelli comprensibili a tutti. Siamo felici di ospitarle a Palazzo Lascaris perché tutti le possano vedere”.
“In una società fatta di tante solitudini – prosegue il vicepresidente Domenico Ravetti – l’arte è un modo di comunicare agli altri il nostro animo interiore e dare una speranza verso il futuro, non solo agli autori ma anche a chi si ferma ad ammirare le loro opere”.
I curatori Taramino e Baglio così illustrano i contenuti della mostra:
“sono disegni, pitture e sculture realizzate fra gli anni ‘80 e ’90 e in anni precedenti nel Centro Sociale Basaglia, dopo la chiusura dei manicomi con la legge del 1978. Sono opere di donne e uomini che hanno maturato il proprio immaginario artistico all’interno dell’ex manicomio di Collegno. Persone sensibili e tormentate che ci hanno lasciato opere visive e testi che ci parlano dei saperi auto coltivati come una sorta di autocura, come desiderio di sopravvivenza psichica, di comunicazione e di speranza, ma anche di evasione dal vincolo di una realtà forzata, sovente indecifrabile, per andare verso mondi immaginari, trasformando la propria sofferenza in arte”.
Gli autori in esposizione: Giorgio Barbero, Fedele Canuto, Pietro Augusto Cassina, Enrico Ferretti, Fioralba Nicosia Lippolis, Natale Napoli, Lucia Saltarin, Luigi Sopetti, Alfio Sampugnaro.