Giallo elettorale

L'unica lista candidata ha troppe firme, il Consiglio di Stato la esclude: il Comune sarà commissario

Le elezioni comunali sono alle porte, ma a Bienno, in Valcamonica, non si voterà. E il motivo è clamoroso...

L'unica lista candidata ha troppe firme, il Consiglio di Stato la esclude: il Comune sarà commissario
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Mancano poco più di due settimane alle prossime elezioni comunali del 3 e 4 ottobre 2021. In ben 1.349 Comuni italiani si apriranno i seggi per eleggere il nuovo sindaco. Tra quest'ultimi si trova anche il  Bienno (nella foto, di Luca Giarelli, il Municipio) suggestivo borgo in provincia di Brescia. Ma i suoi cittadini non andranno al voto. E la motivazione è clamorosa. 

In breve: la commissione elettorale circondariale di Breno non ha accettato la candidatura dell'unica  lista in corsa, "Bienno è anche tuo" perché le firme degli elettori che l’hanno presentata sono in numero superiore a quanto previsto dalla legge. Questo vuol dire che alle prossime comunali, previste per il 3 e il 4 ottobre, a Bienno non si voterà e  in Municipio arriverà il commissario prefettizio.

Elezioni comunali, il caso del Comune di Bienno

Come raccontato da Prima La Valcamonica, i cittadini del Comune di Bienno (Brescia), alle prossime elezioni comunali del 3 e 4 ottobre, non andranno a votare.

Una vicenda paradossale che nasce da un cavillo legislativo passato del tutto inosservato. Ma facciamo ordine: a Bienno la lista "Bienno è anche tuo"  si presenta al voto con il candidato Ottavio Bettoni, braccio destro di Massimo Maugeri,  che non può più candidarsi dopo due mandati alla guida del Comune, ma che resta in lista. Tutto nella norma. E dunque, come prevede la legge, il gruppo inizia a raccogliere le firme per presentare la lista.

Sabato 4 settembre 2021 però succede quello che nessuno si aspetta: suona il telefono del candidato Ottavio Bettoni, la commissione elettorale circondariale di Breno non ha accettato la candidatura  perché le firme degli elettori che l’hanno presentata sono in numero superiore a quanto previsto dalla legge.

Che cosa dice la legge

A riguardo la legge è chiara: nei Comuni che hanno tra i 2.001 e i 5.000 abitanti infatti le liste devono essere accompagnate da più di 30 firme, ma meno di 60. "Bienno è anche tuo", è stata firmata da 98 cittadini. La normativa risale al 1960 ed avrebbe lo scopo di evitare che una lista mostri i muscoli “precludendo ad altri la presentazione di liste concorrenti”.

A quel punto si è cominciato a parlare di commissariamento. La lista "Bienno è anche tuo" non ci sta:

"Ci domandiamo se le nostre 98 firme depositate hanno veramente precluso ad altri di presentare liste concorrenti visto che gli elettori totali del Comune di Bienno sono circa 3.300. Chiaramente faremo ricorso e ci batteremo come al solito, ma rimane il rammarico di uno Stato che una volta di più fa cadere le braccia a quei pochi che si vogliono impegnare nell’amministrare la cosa pubblica".

"Qualcuno ha colpe..."

Anche il candidato sindaco, Ottavio Bettoni, è intervenuto sulla questione su Prima La Valcamonica:

"Ci sono rimasto male, dà fastidio una situazione dove le regole da rispettare calpestano il buon senso, siamo lista unica e ci contestano 30 firme su 3.300 elettori, è fuori da ogni logica dire che abbiamo avuto qualche beneficio da questa situazione".

Parlando dei precedenti su vicende di questo tipo, il candidato sindaco aveva poi sottolineato:

"Anche lo scorso anno alcune liste sono state riammesse per avere sfondato il numero massimo di firme e a maggior ragione noi che siamo lista unica, non abbiamo creato problemi agli avversari semplicemente perché gli avversari in questo caso non ci sono".

Nessun dietrofront: il Comune verrà commissariato

Per il Comune di Bienno e per il suo unico candidato sindaco, purtroppo, non ci sarà nulla da fare. Mercoledì 15 settembre 2021, infatti, ha ricevuto il "no" anche dal Consiglio di Stato. Dopo il respingimento del Tar al ricorso presentato dalla lista "Bienno è anche tuo", è arrivata un'altra bocciatura.

Il Consiglio di Stato si è così espresso:

"Tutta questa situazione è da addebitare alla condotta dei promotori e sostenitori della lista ricusata, non improntata a un sufficiente livello di diligenza ed auto responsabilità".

Nei piccoli Comuni, poi, il limite massimo di sottoscrizioni a  una lista eviterebbe il rischio di “pre competizioni elettorali”, si legge nella motivazione, “al fine di dimostrare la forza e l’influenza della lista condizionando il voto”.

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