Un'impresa eroica

Due anni fa rischiò la vita in un incidente: oggi va da Milano a Roma in sella a una Graziella

Un percorso di ben 800 chilometri e 5.500 metri di dislivello, il tutto con gli strascichi di un grave incidente avvenuto due anni fa.

Due anni fa rischiò la vita in un incidente: oggi va da Milano a Roma in sella a una Graziella
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Un percorso di ben 800 chilometri e 5.500 metri di dislivello, il tutto con gli strascichi di un grave incidente avvenuto due anni fa e che tutt'ora lo costringe a  usare le stampelle. E' un'impresa decisamente eroica quella che ha coinvolto il commercialista Ivano Passoni: insieme ad altri sette amici dai 12 ai 62 anni, ha sfidato il suo infortunio percorrendo il tragitto dal Duomo di Milano fino a piazza San Pietro a Roma a bordo... di una Graziella.

Da Milano a Roma in sella a una Graziella

Un'impresa davvero eroica la sua, considerando anche il grave infortunio che lo sta affliggendo da due anni a questa parte. Come raccontato da Prima Monza, il commercialista 55enne Ivano Passoni ha pedalato da Milano fino a Roma a bordo di una Graziella.

Un percorso di ben 800 chilometri e di 5.500 metri di dislivello che lo ha portato da piazza Duomo, nel capoluogo lombardo, fino a piazza San Pietro, in Vaticano. Un lungo tragitto emozionante e  impegnativo, condiviso con altri sette amici dai 12 ai 62 anni, che hanno alleggerito la grande distanza da dover percorrere in sella alla storica bicicletta e le fatiche fisiche derivate dall'incidente accusato il 5 luglio 2019, quando Ivano era caduto da una grata ceduta sotto il suo peso mentre stava camminando sui viali esterni dell’ospedale San Raffaele di Milano.

"Dal punto di vista legale rispetto a quanto accaduto in quel del San Raffaele la situazione è ancora in là dall’aver trovato una soluzione - ha spiegato Passoni - E anche per quel che concerne le mie attuali condizioni fisiche la strada è ancora lunga. L’ultimo intervento subito al tallone è stato infatti a marzo, con conseguente immobilizzazione per 60 giorni, e ancora sono costretto a camminare con le stampelle e a sottopormi a cicli di fisioterapia per cinque giorni alla settimana. Ma visto che sono stati gli stessi medici a consigliarmi la pedalata quale supporto alla riabilitazione ho pensato che il tour fino a Roma, oltre che essere una bella sfida verso me stesso, poteva essere anche un ottimo modo per aiutare la mia guarigione. Divertendomi anche un po’".

La sfida sulla Graziella per ricominciare

Una condizione quella di Passoni che anche dal punto di vista psicologico si è rivelata devastante. Ma che pure non è riuscita a spegnere in lui la voglia e la forza per provare a risalire la china.

"Certo il mio percorso non è stato uguale a quello di tutti gli altri - ha raccontato ancora Passoni - Poiché, pur partecipando a tutte e 13 le tappe previste, di ognuna ho potuto portare a termine solo alcuni tratti. Mentre il resto del percorso l’ho proseguito a bordo del furgone con i pezzi di ricambio per le bici, il vestiario e l’acqua. E naturalmente accompagnato dalle stampelle".

Un tragitto tra gli Appennini, fra strade non statali e in mezzo alle suggestioni dei paesaggi più disparati - e con anche qualche ruota bucata e da sostituire - così come spiegato anche da Franco Colombo, altro partecipante alla biciclettata:

"Certo non è stata una passeggiata, specie per chi come noi non è proprio più un giovanotto e non è allenato. E poi pedalare con la Graziella è ancora più difficoltoso. Ma del resto l’abbiamo scelta perché rappresenta l’icona di un’epoca, della nostra adolescenza spensierata"

 

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