TORINO

Stellantis, il futuro di Mirafiori e dei lavoratori passa dall'economia circolare e dall'auto ibride

L'AD: “Gli annunci di oggi evidenziano sia il nostro impegno verso l’Italia sia la nostra capacità di anticipare l’imminente cambiamento globale del nostro settore”.

Stellantis, il futuro di Mirafiori e dei lavoratori passa dall'economia circolare e dall'auto ibride
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Un nuovo polo per l’economia circolare destinato allo smantellamento dei veicoli e alla rigenerazione delle componenti, un nuovo impianto per le frizioni adatte alle macchine ibride. Queste sono le novità emerse questa mattina, 20 settembre 2022, durante la conferenza stampa tra l'AD Carlo Tavares, il sindaco Lo Russo e il presidente Cirio che si è tenuto negli stabilimenti Stellantis di Mirafiori.

L'incontro tra azienda e sindacati

Questa mattina in contemporanea con la conferenza, Davide Mele, responsabile affari aziendali per l’Italia, ha incontrato i rappresentanti dei sindacati, due per sigla, uno locale e uno nazionale.

L'obiettivo dell'impresa

L'intesa punta a soddisfare la crescente domanda di auto elettriche e a raggiungere gli obiettivi del piano Dare Forward 2030. L'impianto sarà nel complesso di Mirafiori e integrerà la capacità produttiva di Metz, in Francia. L'avvio della produzione è previsto per la seconda metà 2024. A regime gli impianti di Mirafiori e Metz saranno fornitori di tutti gli stabilimenti Stellantis in Europa.

"Gli annunci di oggi evidenziano sia il nostro impegno verso l'Italia sia la nostra capacità di prendere decisioni responsabili per anticipare l'imminente cambiamento globale del nostro settore, mentre ci adoperiamo per raggiungere i nostri obiettivi Dare Forward 2030", ha detto Tavares.

Stellantis in queste settimane ha raggiunto un nuovo accordo con Punch Powertrain, per incrementare, come detto, la produzione di trasmissioni elettrificate a doppia frizione (eDCT) di futura generazione per veicoli ibridi e ibridi elettrici plug-in (Phev) di Stellantis.

Polo dell'economia circolare

L’azienda ha poi annunciato che il comprensorio di Mirafiori ospiterà anche il suo principale polo per l’Economia Circolare in Italia. Tra gli obiettivi prefissati c'è quella di duplicare i ricavi derivanti dall’estensione della vita utile di componenti e servizi e ad aumentare di dieci volte, rispetto al 2021, i ricavi ottenuti dal riciclo entro il 2030.

La soddisfazione degli enti locali

Le decisioni prese dall'Ad e quindi dai vertici in generale di Stellantis, vengono accolte con soddisfazione dagli enti locali che lavorano da tempo per ridare un nuovo futuro ai tanti lavoratori torinesi e a quella parte di Città, oggi in profonda depressione economica.

Per far attecchire le nuove proposte il Comune e la Regione hanno dovuto lavorare su due fronti importanti: il primo quell'urbanistica cambiando la destinazione delle aree dell'attuale stabilimento (che è una vera città dentro città) e il secondo offrendo energia a prezzi calmierati necessaria per far funzionare tutti gli strumenti e macchinari necessari per la produzione e il riciclo dei materiali e sostegno nell'accesso ai bandi europei per modernizzare la logistica, essenziale nell'automotive.

“Sono un’ottima notizia gli importanti investimenti per Mirafiori e per altri stabilimenti italiani annunciati oggi da Carlos Tavares e che si affiancheranno alle produzioni di Maserati e 500 Bev. - ha fatto sapere Giorgio Marsiaj, presidente Unione Industriali Torino - Torino e il Piemonte, nel solco di una tradizione ultra centenaria, continueranno a rivestire un ruolo di primo piano nella strategia del gruppo Stellantis e quindi nella filiera automotive europea. Il forte lavoro di squadra tra Comune, Regione e Stellantis ha dato ottimi frutti. Gli annunci odierni dimostrano l’importanza della collaborazione tra pubblico e privato per costruire contesti favorevoli allo sviluppo industriale ed economico del nostro territorio. Ogni euro investito in innovazione, competenze e tecnologie avrà un notevole impatto anche su altri settori produttivi. Crescita e lavoro sono le nostre priorità, anche attraverso un positivo e proficuo uso dei fondi del PNRR”.

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