Parla Bolognesi (Fiom-Cgil)

Sindacati tiepidi sulla cabina di regia Governo-Piemonte: "Basta promesse, vogliamo i fatti"

La sigla più rappresentativa tira il freno a mano: "Parlano, parlano, ma a Mirafiori gli operai sono in cassa integrazione da anni".

Sindacati tiepidi sulla cabina di regia Governo-Piemonte: "Basta promesse, vogliamo i fatti"
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Cabina di regia fra i vertici istituzionali e il Governo sul "caso Piemonte": le rassicurazioni del ministro Giancarlo Giorgetti non sono sufficienti per tranquillizzare i sindacalisti e di conseguenza i lavoratori. Doccia fredda per chi si aspettava un... "volémose bene" universale fra le parti in causa: la sigla più rappresentativa, ovvero Fiom-Cgil, tira il freno a mano. Così Ugo Bolognesi, referente per  il Piemonte dell'organizzazione sindacale:

"Il ministro rassicura? Siamo stanchi di parole e discussioni a tavolino. Servono fatti, non parole. Sembra uno slogan ma è la realtà. Da troppo tempo i vari politici di turno dicono che risolveranno il problema-lavoro in Piemonte ma più in generale in Italia. Poi invece guardiamo i dati e risulta che a Mirafiori gli operai sono in cassa integrazione continuativamente da anni e che la proprietà non intende investire nel sito torinese. Anzi, localizza la gigafactory in Molise invece che da noi in Piemonte. Aspettiamo di vedere a settembre se l'ennesima promessa istituzionale diventerà realtà".

Il riferimento è all'incontro che dovrebbe essere organizzato all’inizio di settembre: un confronto che verrà convocato dal ministro Giorgetti con Stellantis e le Istituzioni piemontesi per avere garanzie sui progetti di sviluppo dell’azienda sul territorio. Automotive in primis, quindi, ma non solo. Sempre stando alla versione istituzionale, Torino e il Piemonte avrebbero nuove opportunità anche nell’àmbito della componentistica. In particolare, il ministro Giorgetti ha confermato che l’area di Torino rappresenta la candidatura italiana "con le caratteristiche migliori per diventare la sede del nuovo stabilimento europeo di Intel".

Microprocessori e schede quindi, parti indispensabili (e usurabili) che servono a tutti i computer o circuiti automatizzati. Il futuro di Torino passerà dunque dalla tradizione automobilistica ad una nuova vocazione tipo "Silicon Valley"? Staremo a vedere. Di sicuro per il momento i sindacati non si fanno incantare dalle rosee promesse diramate l'altro giorno dopo il summit cabina di regia con i Governo sul Piemonte. All'incontro tra il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, la sindaca di Torino e della Città metropolitana Chiara Appendino e la vicepresidente del Senato Anna Rossomando con il ministro dello Sviluppo economico Giorgetti era presente anche il viceministro Gilberto Pichetto (Forza Italia).

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