Sant'Anna, stop alla produzione di acqua frizzante: introvabile la Co2
Un problema che non riguarda solo l'Italia ma tutta l'Europa.
Estate bollente in tutti i sensi. Dopo il covid, la guerra e la siccità che sta mettendo a dura prova il nostro paese, ora la crisi energetica e la speculazione sui prezzi delle materie prime mettono sempre più in difficoltà la produzione delle bibite gassate in tutta Europa, Italia compresa.
Acqua Sant'Anna, il più grosso produttore europeo (che ha sede nel Cuneese) di acque oligominerali con un miliardo e mezzo di bottiglie prodotte all'anno ha fermato le linee di produzione dei prodotti gassati per mancanza di anidride carbonica.
L'allarme
A lanciare l’allarme è Alberto Bertone presidente e amministratore delegato di Acqua Sant’Anna:
"La Co2 è introvabile e anche tutti i nostri competitori sono nella stessa situazione. Ho dovuto fermare la produzione dell’acqua gassata, vale il 30% della nostro produzione, poco più 1,2 milioni di bottiglie al giorno. Siamo disperati, è un altro problema gravissimo che si aggiunge ai rincari record delle materie prime e alla siccità che sta impoverendo le fonti. La difficoltà a trovare l'anidride carbonica per prodotti alimentari si era già presentata alla fine dell'anno scorso - ricorda Bertone - "ma eravamo riusciti a tamponare quella che in questi giorni sta ripresentandosi in forma di vera emergenza, che riguarda tutti i produttori europei. Le aziende di Co2 ci spiegano che preferiscono destinare la produzione al comparto della sanità, saremmo disposti a pagarla di più anche se già costava carissima ma non c'è stato verso di fare cambiare idea ai nostri fornitori. Così - conclude Bertone - l'acqua gasata rischia di finire: una volta finiti gli stock nei magazzini di supermercati e discount, non ci saranno più bottiglie in vendita".