Saldi invernali 2024: quando iniziano a Torino e provincia e i consigli per evitare fregature
In Piemonte la data di inizio delle vendite di fine stagione per il periodo invernale è fissata a venerdì 5 gennaio 2024
Siete pronti per i saldi invernali 2024? In Piemonte, secondo quanto stabilito dalla Commissione Sviluppo Economico della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome nella seduta dello scorso 21 novembre 2023, la data di inizio delle vendite di fine stagione per il periodo invernale è stata fissata venerdì 5 gennaio 2024.
Saldi invernali 2024
Passato il Natale, fatti i regali, il pensiero va al Capodanno e... ai saldi. Come ogni anno, anche a gennaio 2024 inizia il classico periodo di sconti sull'abbigliamento, ottimo per fare qualche affare soprattutto in tempi di magra.
Anche per quest'anno insomma la Conferenza delle Regioni ha stabilito una data univoca di inizio valida quasi per tutti: si comincia venerdì 5 gennaio 2024. Anche se la Valle d'Aosta avvierà i saldi un po' prima, mercoledì 3 gennaio 2024.
Diversa più o meno per tutti è la durata, con un minimo di 30 e un massimo di 60 giorni a scelta. E le modalità.
In Piemonte saldi dal 5 gennaio per 8 settimane, con divieto di effettuare promozioni nei 30 giorni prima l’inizio (sempre come previsto dall'Accordo della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome del 24/03/2011 e dalla D.G.R. n. 3-8048 del 12/12/2018 e, ai sensi dell'art. 14 bis della L.R. n. 28 del 12/11/1999).
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Premessa: le nuove regole del codice del consumo
Dal 1° luglio 2023, sono in vigore nuove misure sugli sconti di fine stagione previste da un decreto legislativo approvato lo scorso 7 marzo, che attua nell’ordinamento italiano la direttiva Ue 2019/2161.
La principale novità riguarda gli 'sconti farlocchi' praticati dai commercianti, ovvero l’odiosa pratica di alzare il prezzo di un prodotto prima di applicare la percentuale di sconto durante i saldi: la nuova normativa prevede l’obbligo per i negozianti di indicare chiaramente, oltre alla percentuale di sconto e al prezzo finale, anche il prezzo più basso (e non più il prezzo di listino) applicato alla generalità dei consumatori nei 30 giorni precedenti.
Quindi quando gli sconti divengono via via più alti, come accade durante i saldi, il prezzo precedente da indicare è quello riferito ai 30 giorni antecedenti l’avvio dei saldi.
I commercianti che non si atterranno a tale nuova regola, vanno incontro ad una sanzione pecuniaria da 516 a 3.098 euro (e-commerce compreso).
Consigli per gli acquisti
FATE ATTENZIONE:
- Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Le vendite devono essere realmente di fine stagione la merce posta in vendita sotto la voce “Saldo” deve essere l’avanzo della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino.
- Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.
- Quando è possibile il cambio di un prodotto: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, ma non è vero che i capi in svendita non si possono cambiare; il negoziante è obbligato a sostituire (o riparare) l’articolo difettoso (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo) anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. Se il cambio non è possibile, ad es. perché il prodotto è finito, avete diritto alla restituzione dei soldi (non ad un buono). Avete due mesi di tempo, dalla scoperta del difetto, non 7 o 8 giorni, per denunciare il difetto.
- Quindi... conservate sempre lo scontrino!
- Prova dei capi: non c'è obbligo. E' rimesso alla discrezionalità del negoziante.
- Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.
- Fregature. Se pensate di avere preso una fregatura rivolgetevi ad una Associazione di Consumatori, oppure chiamate i vigili urbani
QUALCHE SUGGERIMENTO:
- Nei giorni che precedono i saldi, se avete modo girate per negozi a cercare quello che vi interessa, segnandovi il prezzo; potrete così verificare l’effettività dello sconto praticato ed andrete a colpo sicuro, evitando inutili code. Non fermatevi mai al primo negozio che propone sconti ma confrontate i prezzi con quelli esposti in altri esercizi.
- State alla larga da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei più svariati articoli. È improbabile, per non dire impossibile, che a fine stagione il negozio sia provvisto, per ogni tipo di prodotto, di tutte le taglie e colori.
- Cercate di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio: sarete meno influenzabili dal negoziante e correrete meno il rischio di tornare a casa colmi di cose, magari anche a buon prezzo, ma delle quali non avevate alcun bisogno e che non userete mai. Valutate la bontà dell’articolo guardando l’etichetta che descrive la composizione del capo d’abbigliamento (le fibre naturali ad esempio costano di più delle sintetiche). Pagare un prezzo alto non significa comprare un prodotto di qualità. Diffidate dei marchi molto simili a quelli noti.
- Diffidate degli sconti superiori al 50%, spesso nascondono merce non proprio nuova, o prezzi vecchi falsi (si gonfia il prezzo vecchio così da aumentare la percentuale di sconto ed invogliare maggiormente all’acquisto). Un commerciante, salvo nell’Alta moda, non può avere, infatti, ricarichi così alti e dovrebbe vendere sottocosto.
- Servitevi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistate merce della quale conoscete già il prezzo o la qualità in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell’acquisto.
- Diffidate delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce.
Qual è la differenza tra saldi, liquidazione e vendite promozionali
Infine ricordiamo che c'è una differenza tra saldi, vendite promozionali e liquidazioni.
Le vendite promozionali non hanno carattere stagionale e non riguardano i prodotti invenduti, seppur il loro svolgimento deve avvenire per un periodo di tempo limitato.
Le liquidazioni sono possibili solo in casi di cessione dell’azienda, chiusura dell’attività commerciale, ristrutturazione o rinnovo dei locali, trasferimento dell’azienda in altro locale. E' il Comune infine che deve dare il via libera.